Cellulare alla guida: multe fino a 1.700 euro e patente sospesa per il nuovo codice della strada

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Cellulare alla guida: multe fino a 1.700 euro e patente sospesa

Si tratta, per il momento, di una semplice proposta di legge di revisione al codice della strada che il Parlamento discuterà nelle prossime settimane. Tuttavia, chi ha l’abitudine di guidare con il cellulare in mano farà bene a prendere nota: tra le modifiche presenti nel testo spicca un netto inasprimento delle sanzioni a carico di chi armeggia con lo smartphone mentre si trova al volante. Se infatti oggi la legge prevede una multa da 165 a 661 euro alla prima violazione (con decurtazione di cinque punti dalla patente), a partire da quest’anno il conto potrebbe rivelarsi decisamente più salato: da 422 a 1.697 euro, con la possibile aggiunta della «sospensione della patente di guida da sette giorni a due mesi». Resta invece ferma la sospensione fino a tre mesi in caso di recidiva nei due anni successivi, ma con il «pagamento di una somma da euro 644 ad euro 2.588».

Naturalmente, come la bozza si propone di specificare, il provvedimento non riguarderebbe soltanto i cellulari, ma anche «computer portatili, notebook, tablet e dispositivi analoghi che comportino anche solo temporaneamente l’allontanamento delle mani dal volante». Sanzioni aspre, dunque, a tutela della sicurezza di tutti. Ma scongiurabili con i consueti accorgimenti: utilizzare gli auricolari (su un orecchio solo) o parlare al vivavoce. Qualora si debba sincronizzare il device ai comandi dell’auto, è consentito farlo unicamente prima di mettersi alla guida.

Elaborata in Commissione in un clima bipartisan, la stretta del codice si pone indirettamente sulla scia dell’introduzione del reato di omicidio stradale, avvenuta nel 2016. Basti pensare che, secondo i più recenti dati Istat, la distrazione al volante è la prima causa di incidenti – mortali e non – nel nostro Paese: con il 16,3% dei sinistri provocati (oltre 36 mila in termini assoluti), nel 2018 ha avuto un’incidenza maggiore sia del mancato rispetto della precedenza (14,2%) che dell’eccesso di velocità (10,2%). Inevitabile, se si pensa che guidare con il telefono in mano allunga i tempi di reazione di circa il 50%, riducendo la soglia di attenzione ai livelli di chi circola con un tasso alcolemico di 0,8 g/litro. L’Anas ha stimato che per fermare il proprio veicolo mentre si maneggia il cellulare occorrono 39 metri, ben 31 in più di quanti basterebbero se si utilizzassero gli auricolari o il vivavoce. Quella sui dispositivi digitali non è l’unica modifica in arrivo. Salvo imprevisti dovrebbe infatti entrare in vigore anche una norma “salva ciclisti” che obbligherà gli automobilisti a lasciare «una distanza laterale di almeno 1,5 metri» al momento del sorpasso. Grande attenzione anche ai minori: i Comuni potrebbero essere chiamati a istituire le cosiddette “zone scolastiche”, aree con velocità massima limitata ai 30 km/h «almeno negli orari di entrata e uscita degli alunni». Dal 2024 potrebbe inoltre scattare l’obbligo delle cinture di sicurezza anche sugli scuolabus.

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