Castellammare. Rapicano pentito: ora collabora per le indagini sui D’Alessandro

Ha consegnato una pistola e parlato di 4 omicidi collaborando con i militari per le indagini sul clan D’Alessandro. Detenuto a Secondigliano da una decina di giorni, Pasquale Rapicano è stato già ascoltato dagli inquirenti che cercano conferme alle sue prime dichiarazioni.

La scorsa notte, i carabinieri hanno fatto irruzione al centro antico, in casa Rapicano. Stavolta non c’erano perquisizioni o arresti da fare come accaduto per Pasquale: andavano prelevati i familiari che hanno deciso di scegliere il programma di protezione, per accompagnarli in una località protetta.

Rapicano, ricordiamo, è stato condannato in appello al carcere a vita per l’omicidio di Pietro Scelzo, era a piede libero fino allo scorsa settimana, quando è stato arrestato in strada dai carabinieri in possesso di una pistola carica, con una seconda arma pronta a sparare custodita in cantina.

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