Supercoppa Juventus -Lazio A RIYAD King Saud University Stadium, ora italiana 17.45  foto

I precedenti in Supercoppa

1998 juventus-lazio 1-2

2013 Juventus -Lazio 4-0

2015 Juventus -Lazio 2-0

2017 Juventus -Lazio 2-3

Calvarese, prima grande finale

Prima finale in carriera per Giampaolo Calvarese, arbitro della Val Vomano, sezione di Teramo, teoricamente alla sua ultima stagione (in corsa per una deroga), amante delle api (sua la start-up “Aperegina”). Juve imbattuta con lui, 11 precedenti, 10 vittorie e un pari. Sono 20 le gare dirette alla Lazio: 14 vittorie, 3 pari. E’ alla prima sfida fra le due squadre.

OGGI A RIYAD King Saud University Stadium, ora italiana 17.45
IN TV: Rai1 ARBITRO:
Calvarese di Teramo  Guardalinee: Costanzo e Peretti  Quarto uomo: Maresca  Var: Mazzoleni Avar: Giacomelli (riserva Alassio)

Il Re d’Arabia è tornato. L’ultima volta era stato a queste latitudini il 16 gennaio, per la finale della Supercoppa italiana 2018, e in quell’occasione fu lui a decidere il match contro il Milan con un’inzuccata delle sue, su cross di Pjanic. Niente di paragonabile alla fantastica elevazione di mercoledì a Genova contro la Sampdoria, ma pur sempre una rete di testa. Una delle 128 in carriera. Gli oltre 60.000 del King Abdullah Sports City erano quasi tutti dalla sua parte e il “siuuu” al momento dell’esultanza unì uomini e donne, con o senza velo. Perché CR7 è uno che, quando si parla di pallone, unisce. Almeno i milioni di tifosi che ha sparsi in tutto il mondo e che lo seguono sui social. Oggi a Riyad saranno in tanti a spingerlo verso l’ennesimo trionfo della sua carriera: per gli amanti delle statistiche sarebbe il titolo numero 32 vinto con un club o con la sua Nazionale. Il tutto al netto dei riconoscimenti personali, perché contando anche quelli la cifra diventerebbe pazzesca.

UOMO IN MISSIONE. Da quando a inizio dicembre Messi ha alzato il sesto Pallone d’Oro della sua carriera, staccandolo in testa alla classifica di tutti i tempi, Cristiano è un uomo… in missione. L’espressione inglese (“A man on a mission”) rende perfettamente l’idea di quello che si è messo in testa il fuoriclasse portoghese ovvero raggiungere la Pulce a quota 6 Palloni d’Oro. E può farlo solo macinando da subito gol e trofei. Nelle ultime 5 gare ufficiali, tutte con almeno un gol, è a quota 6 centri e non vuole fermarsi. Ci tiene a chiudere il 2019 con un’altra prodezza e un altro trofeo alzato dopo la Nations League festeggiata a giugno con il Portogallo, lo scudetto di maggio con la Juve e la Supercoppa italiana di gennaio sempre con la maglia bianconera. Poi si godrà le vacanze e magari farà una toccata e fuga a Dubai per sollevare l’undicesima edizione dell’importante GlobeSoccer Awards, premio per il quale è tra i candidati con Messi, Salah e Van Dijk.
Il 2020 deve essere il suo anno: oltre allo scudetto-bis con la Juve di Sarri, sogna di raggiungere la finale di Champions a Istanbul e poi di giocare, da detentore del titolo, un Europeo da protagonista. Vuole lanciare un messaggio forte al mondo del calcio ovvero che il migliore è sempre lui. E quale modo migliore per iniziare l’opera se non urlandolo forte al cielo di Riyad…

QUOTA 40 E LEO… Nel 2019 di Ronaldo per il momento ci sono 39 reti segnate con la Juventus (25) e il Portogallo (14), un bottino che lo ha fatto salire a quota 712 in carriera. La Lazio certo non può stare tranquilla perché CR7 l’ha già trafitta 2 volte nei precedenti 3 incroci. E pure il fatto che oggi si giochi una finale non può far sorridere più di tanto i tifosi biancocelesti: CR7 ha vinto le ultime 11 che ha disputato con Real, Portogallo e Juve. Una striscia record che ha portato il totale delle finali nelle quali in carriera ha trionfato a 21 su 28. Davvero impressionante la percentuale: 75%. Ne sa qualcosa anche il compagno De Ligt, che a giugno è stato battuto nell’ultimo atto della Nations League e che è diventato l’ennesima “vittima” di un elenco che comprende tutti i più grandi al mondo. Sperano di non entrarne a far parte anche Immobile e Inzaghi, ma entrambi sanno che contro il “cannibale” Ronaldo non sarà facile. Perché la fame del Re non si spegne mai e il paragone a distanza con Messi, che verrà in Arabia Saudita (a Gedda  per la precisione) a giocare la Supercoppa di Spagna a gennaio, rischia di incendiare ancora di più le motivazioni di Cristiano. Strakosha è avvertito.

-In conferenza stampa Sarri non ha fatto concessioni sull’utilizzo o meno delle tre punte, ma poi nella rifinitura al centro sportivo dell’Al-Hilal, dopo che i giornalisti erano stati fatti uscire, ha provato il tridente da bar, con Dybala alle spalle di Higuain e Ronaldo. Premesso che non può essere scartata la soluzione Ramsey (avanti su Bernardeschi) per il ruolo di trequartista, con la Joya avanzata accanto a CR7 (e il Pipita in panchina), tutto porta a pensare che l’ex tecnico del Napoli, per la terza volta di fila, si affiderà ancora ai due argentini e al portoghese. A centrocampo tornerà titolare Bentancur che giocherà insieme a Pjanic e Matuidi. E la difesa? Szczesny è recuperato e anche ieri si è allenato regolarmente. Danilo è leggermente avanti su Cuadrado (ma questo probabilmente è il ballottaggio più aperto), De Ligt è favorito su Demiral per far coppia con Bonucci, mentre Alex Sandro, dopo un piccolo brivido (è entrato in campo per la rifinitura più tardi degli altri facendo ipotizzare un nuovo problema fisico), sarà preferito a De Sciglio. Prima della seduta, che è iniziata con nell’aria il richiamo del muezzin, Chiellini ha corso a parte. Febbraio e il suo ritorno sono sempre più vicini.

Quando si stava chiudendo il quarto d’ora canonico di allenamento aperto ai media, al campo dell’Al Shabab è piombato il presidente Lotito. Era accompagnato dal figlio Enrico e da Luca, il fidatissimo autista, non impegnato al volante in Arabia Saudita. Simone Inzaghi stava cominciando a distribuire i fratini e non ci sono state sorprese. Già nell’allenamento di venerdì aveva provato la formazione titolare. Gli stessi undici delle ultime tre partite di campionato con Cagliari, Udinese e Juventus. Luiz Felipe, Acerbi e Radu formeranno la linea difensiva davanti a Strakosha. Lazzari e Lulic gli esterni, Leiva in cabina di regìa, Milinkovic e Luis Alberto gli interni di centrocampo, Correa e Immobile in attacco. La convinzione interna alla Lazio è che Sarri non rischierà il tridente Ronaldo, Dybala e Higuain dal primo minuto nella finale di Supercoppa, ma Simone ha preparato le eventuali contromisure e la fase difensiva non cambierà. Decisivo il ruolo chiave di Leiva per contrastare il trequartista della Juventus e l’attenzione di Radu e Luiz Felipe su Dybala e Ronaldo se giocheranno “larghi” come è accaduto a Marassi con la Samp. Caicedo, abbonato ai gol pesantissimi nel recupero, verrà tenuto in caldo per l’ultimo scorcio di partita.

FONTE:CORRIEREDELLOSPORT

 

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