Sugar e plastic tax, Coca Cola: “A rischio chiusura stabilimento di Marcianise”

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Lo stabilimento Coca Cola di Marcianise a rischio chiusura. E’ questo l’annuncio di Giangiacomo Pierini, direttore della comunicazione di Coca Cola HBC Italia, il quale, durante un incontro con istituzioni locali e nazionali tenutosi proprio allo stabilimento di Marcianise, ha parlato dei rischi legati alla sugar e plastic tax.

Oltre la sospensione degli investimenti per il 2020 e alle materie prime che saranno acquistate all’estero, si è parlato anche della possibile chiusura degli stabilimenti italiani:

“Dei tre stabilimenti italiani quello di Oricola (L’Aquila), dove la plastica rappresenta il 100% dei contenitori, e quello di Marcianise, dove siamo al 70% di utilizzo del Pet, rischiano seriamente la chiusura se non si ridurrà la portata di queste misure – ha dichiarato Pierini – Sulla plastica abbiamo registrato qualche apertura, sulla sugar tax, che è completamente nuova e colpisce le bevande anche senza zucchero, nessuno ci ha ascoltato”.

Un aumento di tasse che è stato calcolato di circa 180 milioni di euro per Coca Cola Italia: “Non solo stavamo investendo anche in plastica riciclata. Questa stangata ci costa 180 milioni di euro, 140 a causa della sugar tax e 40 per la plastic tax. La riconversione non solo non conviene in termini economici, ma anche ambientali. La lavorazione di vetro e alluminio produce molta più anidride carbonica del Pet.

Sinceramente facciamo fatica a capirne il senso, negli ultimi dieci anni il consumo di bevande è calato del 25 per cento, quindi già c’è una crisi del mercato cui dobbiamo far fronte. Per questo stiamo investendo su nuovi prodotti e nuovi formati, ma gestire una così pesante tassazione, è incomprensibile. Tra l’altro vuole colpire l’obesità e poi si tassano anche le bevande senza zucchero e senza calorie”.

Erano presenti all’incontro anche il direttore della risorse umane Emiliano Maria Cappuccitti, il deputato napoletano di Forza Italia Paolo Russo, e la consigliera regionale del Pd, Vincenza Amato; nonché il deputato Cinque Stelle Gianfranco Di Sarno.

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