Salerno. Hotel e B&B, il flop divide: bene il trend in Costa d’Amalfi

Il dato incontrovertibile è che almeno per il momento, il boom non c’è ma tra gli albergatori salernitani c’è chi predica calma e chi, invece, parla di un problema di accoglienza. Passata l’Immacolata – negli ultimi tre anni grande protagonista di un fine settimana lungo e redditizio per gli operatori del settore – si pensa già a Natale e a Capodanno quando, in città, da sempre si registra il tutto esaurito. «Il test dell’Immacolata non è indicativo – afferma Giuseppe Gagliano, presidente del mandamento di Salerno di Confcommercio Campania – si è presentato di domenica e dunque non c’è da meravigliarsi che non ci fosse il pienone. C’è ancora una buona disponibilità di camere ma sappiamo anche che spesso si arriva a prenotare anche il giorno prima. In generale, siamo sereni perché – forse per il primo anno – non ci sono solo le Luci ma ci sono numerosissime iniziative collaterali. I conti, come ogni stagione, si fanno alla fine».

Ottimista sulle previsioni ma più critico sulla capacità di incoraggiare i flussi, Adriano De Falco, componente di Aseas Accomodation Salerno, mette in luce i grossi handicap di quest’anno: «Negli anni scorsi, in questo periodo avevamo già il boom e invece quest’anno non è così – fa notare – Questo è un dato che se da una parte non deve allarmare, dall’altra non può rassicurare. Continuiamo a pagare lo scotto della mancata programmazione perché, tanto per rendere l’idea, alla Bit di febbraio dovremmo andare già con un’offerta chiusa e invece questo non accade mai. Chi veniva a Salerno faceva 3 o 4 notti, oggi ne fa massimo due. Così come il fatto che si sta scoraggiando l’arrivo di gruppi – magari anche interessati a sostare per più tempo – perché non ci sono più gli sconti. Purtroppo in questo modo non si agevola l’accoglienza. Questo non vuol dire che non sarà possibile fare il pienone, dico semplicemente che la corsa alla prenotazione non è ancora partita». Il presidente di Abbac, Agostino Ingenito, ribadisce senza mezzi termini la preoccupazione per i prossimi fine settimana e più in generale, per il settore. «L’Immacolata non è andata bene – dice Ingenito – Speriamo nei prossimi fine settimana e nell’avvio delle vacanze natalizie per colmare il gap. Quello che è certo è che Luci d’Artista è un evento ormai consolidato. Negli ultimi anni abbiamo registrato l’apertura di tante attività ricettive, non tutte regolari, nei territori circostanti. C’è chi preferisce prenotare in piccole strutture nei Comuni dell’hinterland evitando in tal modo i b&b e le case vacanze del centro cittadino – continua Ingenito – sarebbe utile che il Comune di Salerno si facesse promotore di un incontro con gli enti locali del territorio e noi operatori per individuare una strategia che valorizzi chi svolge attività regolari e penalizzi chi opera in forma abusiva e praticando prezzi che determinano una concorrenza sleale».

Da sempre Luci d’artista fa bene anche ai Comuni limitrofi: «Le prenotazioni si attestano sulla scia dello scorso anno, con una piccola flessione per le strutture ubicate nei comuni medio grandi vicini alla città di Salerno – rivela Raffaele Esposito, presidente Confesercenti Salerno – È Salerno che suscita attenzione e curiosità da parte di giovani coppie e famiglie ma le zone limitrofe soffrono, come la Piana del Sele, da sempre bacino di ospitalità, dove riscontriamo mancate prenotazioni del 30% rispetto allo scorso anno. Bene quasi ovunque il trend per l’ospitalità extralberghiera specie a Salerno città, Costiera amalfitana e cilentana con pernottamenti medi però di massimo due notti».

Carmen Incisivo – Il Mattino

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