Furore, Antonella Marchese sulla riapertura via Carlo Solmi: “fu discussa in consiglio ma non votata”

Furore, Costiera Amalfitana. La minoranza di “Furore nelle tue mani” torna sulla riapertura di via Carlo Solmi, che recentemente è stato oggetto di una petizione lanciata da Antonella Marchese. La consigliera rivela attraverso un post su Facebook che su tale argomento (che riportiamo sotto per completezza d’informazione), la mozione non è stata ritenuta ammissibile dai colleghi della maggioranza. La Marchese, affrontando la questione da un punto di vista tecnico, spiega che stratta di una proposta di indirizzo politico. La strada comunque sarà aperta, ma non sono ancora chiari alcuni dettagli sui lavori che saranno svolti.

“Qualche tempo fa i consiglieri di minoranza formularono una mozione perché venisse riaperta il prima possibile la strada di Via Carlo Solmi, con RISERVA di recuperare la spesa dei lavori (qualora fosse accertato che la montagna franata sia di proprietà dei privati, anche solo parzialmente). Secondo il gruppo FURORE NELLE TUE MANI è importante che il Comune intervenga ora. In ogni caso.

Tra le altre cose (su cui glisso) mi è stato obiettato che non fosse ammissibile una mozione sull’argomento, poiché, a detta di qualcuno la mozione può essere formulata solo sugli argomenti ex art. 42 del d.lgs. 267 del 2000! Della questione se ne sta ancora discutendo.

Mi sforzo di far capire ai miei interlocutori che la mozione è una proposta di “indirizzo politico”, e, anche in mancanza di un norma regolamentare che ne sancisca le modalità di presentazione, è grave confonderla con altri poteri del consigliere Comunale.
Il richiamo all’art. 42 del T.U.E.L è legittimo, ma limitatamente al primo comma, laddove cioè viene sancito che il Consiglio Comunale è “un organo di indirizzo e di controllo politico-amministrativo”. Tanto conferma la giurisprudenza, e, segnatamente, la sentenza n. 1022/2004 del TAR Puglia – Sezione di Lecce, che ha definito la mozione un istituto “a contenuto non specificato”, la cui essenza è quella di provocare una discussione e approdare ad un voto, al fine di far assumere un impegno al Consiglio.
Altra conferma è la definizione ampia che correttamente danno i regolamenti vigenti negli altri comuni.

Lungi da me, (sia chiaro e a differenza di altri),voler dare lezioni, fossi anche, e non lo sono, un giudice della Cassazione. Innanzitutto perché ritengo che nessuno è migliore di nessuno e, normalmente, i palloni gonfiati celano profonde e insanabili insicurezze;
mentre l’unica certezza che ho è che in diritto si può, quasi sempre, dire tutto e il contrario di tutto. Altrimenti non ci sarebbero nientepopodimeno tre gradi di giurisdizione…
Per questo, la logica deve prevalere.

In secondo luogo dedico la mia vita alla ricerca giuridica, specialmente in ambito amministrativo, e ho la fortuna di poterlo fare con eccellenti professori e avvocati.

Chiarito ciò, la mozione sulla strada fu discussa in consiglio ma non votata perché, a detta di qualcuno, non avrei dovuto presentare una mozione sul tema.

Abbiamo appreso comunque che la strada sarà riaperta solo dopo aver accertato a chi spetta fare i lavori. Ergo in tempi e con una spesa allo stato non determinati nè determinabili.
Essendomi mossa su invito di molti cittadini, è mio dovere darne pubblicamente conto.

Allego, oltre ad un estratto alla sentenza menzionata, una “nota” mozione consiliare, a titolo esemplificativo…”

furore antonella marchese via carlo solmi

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