Castellammare. Fogne, ottocento metri attesi da venti anni

Ottocento metri attesi da vent’anni, mentre intanto la puzza dei liquami riversati in mare costringeva i residenti sulla costa stabiese a vivere con le finestre chiuse. Ottocento metri che completeranno il collegamento delle fogne dei Monti Lattari con l’impianto di depurazione Foce Sarno. L’intervento verrà realizzato in via Fontanelle: entro fine anno potrebbe essere istruita la gara per la ditta che dovrà terminare il tutto. Dalla Regione Campania sono stati stanziati 5.667.612,47 euro per attuare i lavori. Il decreto della giunta regionale è del 27 novembre, e dovrebbe rappresentare la parola fine per un progetto partito nel 2001 con un costo complessivo di quasi 25 milioni di euro. L’annuncio arriva dal consigliere regionale e vice presidente della commissione bilancio Alfonso Longobardi, che da cittadino e politico dei Monti Lattari ha impiegato anni per sciogliere una matassa che aveva fermato tutto. «C’era un contenzioso con la ditta che aveva bloccato il completamento dell’impianto – spiega Longobardi – tempi burocratici e amministrativi che hanno fatto trascorrere mesi come fossero ore. La ditta aveva sequestrato il cantiere in attesa che la querelle si risolvesse».

Uno stallo costato caro ai cittadini che intanto vedevano scendere in mare liquami e vivevano con le finestre chiuse per la puzza. Già, perché il condotto dove affluiscono le fogne di Casola, Gragnano, Lettere e Santa Maria la Carità fino ad oggi porta al Rivo San Marco: canale che sfocia sulla costa stabiese, all’inizio della villa comunale. Il rivo termina con una vasca di contenimento che porta gli scarichi verso il depuratore, ma spesso si verifica il fenomeno del troppo pieno (la presenza di troppi liquidi a seguito delle piogge) e la melma, assieme all’odore nauseabondo, esce fuori e va a finire in mare. Così i residenti avvisano le autorità che intervengono ripulendo il pozzetto con mezzi meccanici. Tutto ciò, una volta terminato il collettamento, non sarà più necessario.

I 750 metri – per la precisione – che mancano per portare tutto verso l’impianto di depurazione sono l’anello mancante di un’opera mastodontica che in questi anni ha visto coinvolti amministrazioni comunali e regionali per riportare la balneabilità sull’intera costa. Prima che il sogno si avveri spetta ora a Gori (assegnataria del cantiere nel maggio 2017 dopo il rilascio della precedente impresa appaltatrice) assegnare e seguire i lavori e intanto procedere con gli espropri dei terreni. «Mi appello ai cittadini che in passato hanno già fatto ricorso – spiega Longobardi – ci manca davvero poco per scrivere la parola fine. Non c’è un solo giorno da perdere. Abbiamo la somma di 1 milione e 400mila euro destinata interamente al risarcimento degli espropri anche se i terreni difatto rimarranno ai proprietari. Si tratta di far passare un tubo ad una profondità di sei metri».
Dopo i lavori nel rivo San Marco dovrebbe scendere solo acqua piovana, mentre i liquidi provenienti dai comuni dei Lattari arriveranno all’impianto di depurazione per essere trattati. A Foce Sarno già arrivano molti scarichi di Castellammare. Quelli che ancora mancavano sono stati allacciati in questi mesi e i lavori erano ben visibili nel centro città negli ultimi mesi, in collina negli anni scorsi. Un’opera che può dirsi finalmente conclusa dopo il sopralluogo di lunedì dei tecnici Gori e comunali che hanno constatato l’avanzamento dei lavori proprio in via Denza e via Nocera. In quella zona si trovavano gli ultimi edifici che ancora non avevano collegamenti all’impianto ma sversavano direttamente nel rivo e quindi a mare.

Fiorangela d’Amora Il Mattino

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