Carrasco pronto per il Napoli -L’ala belga vuole lasciare la Cina e tornare in Europa

Yannick Carrasco Padre portoghese e mamma spagnola, Yannick Ferreira Carrasco ha 26 anni, ha iniziato la sua carriera da professionista nel Monaco, salendo in Ligue 1 nel 2013. Da lì poi tre stagioni all’Atletico Madrid e a febbraio 2018 la Cina, il Dalian Yifang. È nazionale del Belgio

Una pista che torna, una via possibile, la forte concorrenza esercitata dall’Atletico Madrid

41 Le partite con il Belgio Carrasco ha esordito con la nazionale il 28 marzo 2015 (5-0 al Cipro nelle Qualificazioni agli Europei). Terzo ai Mondiali in Russia
53 Gol segnati Il belga ha colpito con buona regolarità nei quattro campionati: 15 reti con il Monaco, 17 con l’Atletico e 21 con il Dalian

Gol segnati

204 Gare da professionista Carrasco ha iniziato in Ligue 2 nel Monaco, per poi passare in Ligue 1, nella Liga con l’Atletico Madrid e nella CSL con il Dalian

Proprio vero, e a Natale ancora di più: i soldi non sono tutto nella vita. Yannick Carrasco, ventisei anni appena compiuti, un uomo ricoperto d’euro ad ogni dribbling, ha impiegato meno di due anni per starsene nella sua vasca idromassaggio dorata del Dalian Yifang, né gli è più bastata la compagnia di Rafa Benitez e quella di Marek Hamsik, che gli hanno portato un po’ l’aria di casa, d’Europa.

È arrivato in Cina il 26 febbraio del 2018, con il suo talento, il genio e quel pizzico di sregolatezza spruzzata come se fosse pepe sul cacio. Ha resistito, si è arricchito, poi ha avvertito la nostalgia ed ha scoperto che stavolta si può anche percorrere, da Milionario, la rotta in senso inverso: dall’ Oriente in Europa, senza rimpianti, però ritrovando qualcosa di sé che intanto si è spento.
Questa non è una trattativa, non ancora, ma può diventarlo in fretta, se le varie convergenze smetteranno d’essere parallele e indirizzeranno gli affari in un incrocio in cui ritrovarsi, tutti assieme e anche appassionatamente, per dispensare gocce di felicità.

PIACE A GIUNTOLI. Il Napoli a Carrasco si è interessato in epoca non sospetta, Cristiano Giuntoli ci aveva fatto un pensierino tre anni fa, poi lasciò perdere perché non si poteva competere con i cinesi, che misero 27 milioni di euro sul tavolo e consegnarono al belga di origini portoghesi e spagnole un pluriennale da restare storditi.
Ora Carrasco ha capito che il suo calcio è altrove e gli manca, sa ch’esistono due possibilità, uno è un richiamo del cuore, ed è l’Atletico Madrid, e l’altro è di nuovo il Napoli, ma bisognerà aver pazienza e capire cosa indicheranno le stelle, che nel football segnano il destino.

LUI, CALLEJON E MERTENS. Ci sono, in questo romanzone di classica ispirazione natalizia, con strenne che si intravedono sulle strade verso l’Oriente, tre storie divise eppure unite, perché il futuro sembra appartenga anche a José Maria Callejon e a Dries Mertens, corteggiatissimi dalla Cina, che però non può aspettare giugno per averli a parametro zero e dunque vorrebbe fare in fretta.
Ci sono due strade che trascinano laggiù, sono egualmente lastricate di danaro: per Callejon potrebbe aprirsi lo svincolo verso il Dalian, c’è Rafa che lo ha lasciato esplodere a Napoli, ma esiste anche una tempistica che va considerata, per lo spagnolo e anche per Mertens, finito nella lista della spesa dei due club di Shangai ed in attesa di capire quanto possa evolvere la propria situazione.
In sintesi: il mercato è in mano ai cinesi, alla loro disponibilità di spesa immediata per giocatori che poi a giugno sarebbero liberi a parametro zero, ma per loro a quel punti irraggiungibili. E’ un discorso che riguarda la volontà, ma anche i budget iniziali, perché anche in Cina non intendono più lanciare soldi dalla finestra, per calciatori che ormai galleggiano oltre la soglia dei trent’anni.

CARRASCO. Carrasco è costato un bel po’, ha anche un’età ancora invitante per chi vuole investire e riportarselo in Europa, sapendo di poter contare sul suo desiderio.
Il Napoli rimane alla finestra, attende di capire cosa si svilupperà intorno ai propri gioielli in libera uscita fra sei mesi, sa che ha la possibilità di chiudere la stagione con due uomini comunque di assoluta affidabilità ed anche d’integrità inattaccabile e però di ritrovarsi poi con due buchi enormi da colmare. E per uno ci sarebbe proprio Carrasco: niente male se il Marco Polo del calcio – quest’inverno – riuscisse a fare la strada all’incontrario.

fonte:corrieredellosport

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