Aumento tassa di soggiorno: Federalberghi e Abbac non ci stanno. “Follia. Danno a livello internazionale”

Federalberghi e Abbac si scagliano contro l’aumento della tassa di soggiorno. La stangata sulle vacanze, si tratta di un raddoppio rispetto alla tassa attuale che è al massimo di 5 euro, arriva con una modifica appena approvata al decreto fiscale in commissione Finanze della Camera: i Comuni ora possono aumentarla fino a 10 euro.

“Si tratta di un provvedimento che andrebbe a colpire solo alcune località turistiche e che produrrebbe un danno di immagine a livello internazionale per il sistema alberghiero italiano -spiega Barnabò Bocca, presidente Federalberghi, al Corriere della Sera- Sorprende che in tutta la manovra finanziaria l’unica misura che riguarda il settore del turismo abbia un carattere punitivo e non ci sia alcuna politica o norma volta a favorirne lo sviluppo. Perché l’introduzione della tassa darebbe luogo a un significativo aggravio per i turisti in alcune aree. A Firenze o a Rimini, per esempio, una famiglia di 4 persone verrebbe a spendere 40 euro al giorno in più oltre al costo dell’hotel se l’imposta fosse applicata nella sua aliquota massima”.

Sergio Fedele, Abbac Penisola Sorrentina, ha spiegato: “Occorre che voci autorevoli intervengano su questa follia. Arriva l’emendamento “ammazza turismo” Occorre un insurrezione di tutti coloro che rappresentano l’economia e il Turismo nel nostro paese! Sale la tassa di soggiorno! Nelle località dove i visitatori sono 20 volte i residenti si pagherà fino a 10 euro. Sicuramente in questo elenco entreranno alcuni Comuni della Penisola Sorrentina, Capri, Positano, Ischia.

Un disastro ancora più forte per i territori come il nostro dove il turismo rappresenta la principale fonte di reddito. Occorre che Regione, Federalberghi, Camera di Commercio, Abbac e tutte le altre associazioni intervengano contro questo emendamento. NO ALLA FOLLIA DI AUMENTARE LA TASSA DI SOGGIORNO”.

Intanto, il Mibact annuncia: “Nessun aumento della tassa di soggiorno per i comuni italiani. Il governo ha dato parere favorevole a un emendamento al decreto fiscale che dà la facoltà ai soli comuni capoluoghi di provincia, che secondo le statistiche ufficiali abbiano avuto presenze turistiche in numero venti volte superiore a quello dei residenti, di elevare il limite massimo dell’imposta di soggiorno da cinque euro fino a dieci euro”.

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