Universiadi 2019: indagato il fondatore della MSC Gianluigi Aponte per corruzione

La compagnia non avrebbe potuto trattare con la Pa, ma vinse ugualmente un bando per ospitare atleti sulle sue navi

Scoop di Vincenzo Iurillo del Fatto Quotidiano. Il patron di MSC Gianluigi Aponte, il secondo armatore su scala mondiale, leader del colosso elvetico, è uno dei quattro nomi iscritti nel registro degli indagati dell’inchiesta della Procura di Napoli che ipotizza reati di corruzione e turbativa d’asta intorno ai servizi di ospitalità delle Universiadi 2019, che si sono svolte a luglio tra Napoli e altre località campane. Circa 2.000 tra atleti e membri di delegazione furono alloggiati sulla MSC Lirica ormeggiata nel porto di Napoli.

Il nome di Aponte compare in un decreto di perquisizione eseguito nelle settimane scorse dai carabinieri su ordine dei pm Henry John Woodcock e Francesco Raffaele in tre luoghi diversi: il Grand Hotel Salerno, scelto dall ’organizzazione delle Universiadi per gli alloggi di atleti e delegazioni di gare previste nella provincia salernitana; il Lloyd ’s Baia Hotel, che si trova al confine tra Salerno e Vietri sul Mare; gli uffici della direzione di Napoli di MSC in via Agostino Depretis. Di uno degli altri tre indagati, il vicepresidente della Regione Campania Fulvio Bonavitacola, il Fatto ha dato notizia ieri. Completano l’elenco Rocco Chechile, titolare del Grand Hotel Salerno, e Annapaola Voto, capo relazioni istituzionali di Aru (Agenzia Regionale Universiadi), incarico assunto nel 2016 dopo essere stata capo della segreteria di Bonavitacola. Per capire il contesto del coinvolgimento di Aponte nell’inchiesta sulle Universiadi e quale sarebbe la presunta utilità ottenuta dall’armatore sorrentino, il nastro va riavvolto alla primavera e all’estate del 2018. Sono settimane di panico, nelle quali l’evento, tra ritardi organizzativi e polemiche, sembra fortemente a rischio. Sono le settimane in cui il commissario governativo, Luisa Latella, un prefetto spedito da Catanzaro, getta la spugna: non condivide la scelta di far alloggiare gli atleti su navi da crociera da ormeggiare nel porto di Napoli. Navi da individuare con appositi bandi. È una scelta sulla quale spinge forte la Regione Campania retta dal governatore Pd Vincenzo De Luca e dal suo vice Bonavitacola, per ridurre l’impatto ambientale sul territorio. Il progetto alternativo, le “casette” nella Mostra d’Oltremare, causerebbe un forte impoverimento del verde pubblico dell’area. Latella –che è stata sentita dai pm ad ottobre come teste – se ne va dopo aver provato a sospendere l’aggiudicazione di un bando a MSC, ritenendo che la compagnia non potesse trattare con la pubblica amministrazione per tre anni dopo l’accertamento di un caso di pantouflage: un’ impresa privata non può assumere ex dirigenti di p.a. che abbiano avuto “poteri autorizzativi” su di loro ed MSC avrebbe violato la norma assumendo l’ex presidente dell’autorità portuale di Genova Luigi Merlo. L’Anac di Raffaele Cantone la pensa diversamente e sostiene che MSC può negoziare, e poco tempo dopo Latella abbandona il ruolo commissariale, dopo aver ripetuto più volte che “avrebbe voluto lasciare qualcosa alla città”.

Un chiaro riferimento agli alloggi che sarebbero rimasti in mostra alla fine delle Universiadi. La cabina di regia si sfascia. Arriva un nuovo commissario, Gianluca Basile (estraneo alle indagini). La gara per le navi viene vinta da MSC e Costa. E così il 29 giugno 2019 De Luca inaugura il villaggio atleti galleggiante. Per un paio di settimane, MSC Lirica (citata nel decreto di perquisizione) e Costa Victoria accoglieranno circa 4.000 atleti e delegati di 129 paesi, allestendo spazi e attrezzature per gli allenamenti. Di questi 4.000, 2.114, vengono destinati alla Lirica, uno dei gioielli di Aponte.

Lo stringato decreto di perquisizione, che segue acquisizioni documentali compiute nei mesi scorsi, compresi alcuni atti de ll ’Anac, non scopre il cuore delle accuse sulle quali la Procura guidata da Giovanni Melillo sta lavorando, e alle quali gli indagati potranno replicare nel corso del procedimento. Secondo quel poco che trapela, la dottoressa Voto, interrogata dai pm a fine ottobre, avrebbe ricoperto il ruolo di referente di Bonavitacola ed esecutrice di direttive politiche. E le perquisizioni hanno cercato documenti sulle relazioni tra soggetti “intranei” alla p.a. (e in particolare Voto) e persone di MSC e di Cisalpina, la agenzia leader del business travel. I carabinieri hanno cercato la lista degli ospiti della MSC Lirica tra il 3 e il 14 luglio, il periodo di svolgimento delle Universiadi. E la lista dei pernotti al Grand Hotel Salerno, che sarebbe stato utilizzato qualche volta da uno dei familiari di Bonavitacola, che a sua volta avrebbe potuto disporre di una suite in maniera fissa per qualche mese.

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