Tramonti, abusi sessuali nella casa degli orrori: famiglia sottoposta a processo
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Si intreccia tra Tramonti, Corbara e Nocera Inferiore la squallida storia di violenza sessuale tra le mure domestiche subita da una bambina di 10 anni, emersa grazie al coraggio della vittima che trovò la forza di confidarsi con la vicina di casa quando vide nudi sul letto il padre e lo zio – fratellastro dal papà – che accarezzavano la sorellina di soli cinque anni. Ieri, in tribunale a Salerno, dinanzi al gip Pietro Indinnimeo , si è tenuta l’udienza preliminare. In quattro sono stati rinviati a giudizio perché accusati, a vario titolo, di atti sessuali con una minorenne e violenza sessuale aggravata in concorso. Si tratta dei genitori della bambina (il padre ha 67 anni) e della coppia nocerina, zii della vittima, che frequentava la “casa degli orrori” di Tramonti, in Costiera amalfitana.
Le indagini sono partite due anni fa quando la bimba fa la sconvolgente rivelazione alla vicina di casa. Gli inquirenti all’inizio ipotizzarono un presunto caso di maltrattamenti in famiglia. Man mano che gli investigatori andarono a fondo sulla vicenda, emersero i contorni di una storia terribile. Ed emerse il profilo della bambina: una piccola “Cenerentola” costretta a diventare grande prima della sua età. Abbandonata a se stessa, mal nutrita e obbligata a fare da inserviente in casa e a badare alla sorellina. Soprattutto, viene fuori la parte più squallida:
doveva soggiacere agli atti sessuali del padre e dello “zio” che vedevano in corpo ancora acerbo – emerge dalle indagini – il loro “gioco sessuale”.
Dopo le prime segnalazioni che finiscono anche sul tavolo degli assistenti sociali del Comune di Tramonti, c’è l’immediato intervento del tribunale per i minorenni di Salerno. La prima misura adottata a scopo cautelare è stato l’allontanamento dalla casa familiare delle sorelline, trasferite in una struttura protetta per evitare che possano essere rintracciate dai parenti. I passi successivi degli inquirenti (le indagini sono state seguite dai carabinieri del comando provinciale di Salerno, sezione operativa diretta dagli ufficiali Bartolo Taglietti e Fabrizio Garrisi, dai militari del reparto territoriale di Nocera Inferiore e della stazione di Tramonti) sono stati concentrati sulla ricostruzione delle violenze che avvenivano in quella abitazione che da luogo sicuro era diventato un postribolo con al centro le bambine che subivano abusi a sfondo sessuale e maltrattamenti.
Lo scorso mese di gennaio, poco tempo dopo la denuncia, è arrivata la prima iniziativa giudiziaria. È stata applicata la misura cautelare degli arresti domiciliari per i quattro protagonisti di questa squallida vicenda. La misura richiesta dal sostituto procuratore Elena Cosentino fu accolta dal gip perché ritenne reale il rischio concreto che gli allora indagati potessero reiterare
il reato.
Ad ogni modo sarà il processo a stabilire cos’è avvenuto in quell’abitazione che da più parti viene indicata anche come la “casa degli orchi”. Gli inquirenti hanno raccolto elementi sufficienti per ritenere la sussistenza degli indizi di colpevolezza a carico dei genitori della bambina e della coppia nocerina. Di sicuro c’è il coraggio di una bambina, già provata da esperienze negative per la sua tenera età, che trova la forza per difendere la sorellina, per non farla precipitare nello stesso tunnel dove è stata portata dai suoi genitori.
Massimiliano Lanzotto – La Città di Salerno