Sorrento. Le sardine diventano fravaglie. La Iennacoli “Mi scuso per le offese, democrazia valore supremo”

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    Sorrento ieri in Piazza is le sardine erano fravaglie oggi ne parla su Il Mattino Giovanni Chianelli
    Quando risponde al telefono è appena tornata dal raduno delle Fragaglie a Sorrento, sua città di nascita. Si tratta della rivisitazione costiera delle Sardine bolognesi, e ieri sono scesi in piazza contro l’arrivo di Matteo Salvini, venuto ad appoggiare Giuseppe Cuomo, primo cittadino di Sorrento, che recentemente ha espresso simpatie per la Lega. Emma Innacoli, insegnante di canto al Conservatorio San Pietro a Majella, da un paio di giorni è nella bufera per un dialogo con un giovane: «I leghisti meriterebbero una nuova piazzale Loreto» aveva scritto su Facebook il ragazzo. «Non ci sarà bisogno di sporcarsi le mani» la risposta della Innacoli. Prima i supporter di Salvini e poi lo stesso ex ministro dell’Interno non l’hanno presa bene, arrivando a postare la conversazione sulle pagine ufficiali.
    GLI INSULTI
    Apriti cielo: insulti e minacce da parte di migliaia di haters nei riguardi della docente. Ha chiesto scusa, la Innacoli, «perche si è evocata una pagina triste della nostra storia». Lo ha fatto più volte, in radio a Un giorno da pecora e sui social. E assicura che lo farebbe di persona. Ma sulle sue posizioni antileghiste non arretra di un millimetro. Anzi, è stata lei, da musicista, a comporre canzoncine ironiche sull’arrivo di Salvini a Sorrento: Tu nun m’attacc’ a mme, versione partenopea del Bologna non si lega. Proprio da questi brani è nato il polverone, che la Innacoli riscostruisce: «Sabato si è saputo che Salvini sarebbe arrivato in città per incontrare Cuomo».
    LA POLEMICA
    Presto si sono costituiti dei gruppi di polemica a questa visita, che sull’esempio delle Sardine la fantasia dei sorrentini ha voluto ribattezzare in Fragaglie, più tipiche nel golfo di Napoli. «Ho voluto dire la mia, da cantante, parodiando Non ti scordar di me e arrangiando una tarantella in dialetto. Dice che qui da noi la Lega non attacca». I due video tra sabato e martedì scorsi fanno il giro del web conquistando migliaia di visualizzazioni. Sulla scia di queste canzoncine nascono delle discussioni sui valori in gioco, tra simpatizzanti leghisti sorrentini e i loro oppositori. Ed è proprio in difesa di questi video che il giovane, E.S., usa la frasaccia: «Con questi beceri subumani non basta la sua eleganza, maestra. Ma una nuova piazzale Loreto». La docente parla di «frase orrenda, sfuggita nella concitazione della passione politica. Sono sempre stata una pacifista. La mia colpa è stata quella di non aver immediatamente cancellato quel commento irrispettoso nei confronti dei leghisti e non rappresentativo dell’indole del ragazzo». Anche il giovane si è presto pentito del commento: «Mai e poi mai avrei dovuto dire e pensare una cosa del genere. Non so come mi è potuto venire in mente».
    LA RISPOSTA
    Mentre la risposta della Innacoli è stata, appunto, quel «credimi, non ci sarà bisogno di sporcarsi le mani», che ai leghisti e ai loro fan è bastata per far partire il linciaggio. Sulla pagina di Salvini sono comparse le immagini dei due, con la Innacoli segnalata da una freccia. «Non doveva succedere, mi scuso per quella conversazione. Sono pronta a incontrare di persona Salvini e porgergli le mie più sentite scuse». Il guaio è che dopo le sono piovute intimidazioni: «Hanno promesso di farmela pagare, minacciandomi di morte e di violenze fisiche. Ma ho deciso, per il momento, di non denunciare. Non voglio alimentare il clima di odio, io sto dall’altra parte» dice. Ora la Innacoli pensa alla vicenda. «Da questo momento in poi starò più attenta a non scrivere cose sbagliate. Ma sottoscrivo ciò che mi ha causato le accuse di intolleranza: col popolo delle Sardine c’è la parte migliore degli italiani. Incitano all’ironia e alla mitezza, sono per il dialogo, in questo momento ce ne è bisogno di tutto ciò».
    LA POLITICA
    Così come si sente la necessità, dice, di tornare alla passione politica: «La democrazia è il nostro valore supremo, oggi però assistiamo a un affievolirsi del sentimento civile. Va risvegliato. Capendo chi siamo e cosa vogliamo essere». Per la cronaca la manifestazione delle Fragaglie, che ha visto 300 partecipanti, si è svolta a piazza Veniero, ovvero dall’altra parte della città rispetto a quella in cui è avvenuta la visita di Salvini. L’intento dei manifestanti era quello di dissociarsi anche fisicamente dall’arrivo del capo della Lega. Tra slogan ironici e canti, tra cui Caruso di Lucio Dalla, il corteo è durato circa un’ora mezza, ma la pioggia ha impedito una maggiore partecipazione, secondo gli organizzatori. «Ci consola che più della metà fossero giovanissimi. Nonostante un notevole spiegamento di forze, quasi sproporzionato rispetto alla mole del raduno, tutto si è svolto pacificamente».

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