Radon in Campania rischio agibilità per mancanza controlli. Attenzione alle truffe, c’è tempo e costa poco

Radon in Campania rischio agibilità per mancanza controlli. Attenzione alle truffe, c’è tempo e costa poco. Facciamo una premessoa, noi di Positanonews ci stiamo basando sul materiale in rete, internet può riservarti molte notizie da vagliare, ma la normativa ufficiale è abbastanza chiara. L’obbligo è già vigente, ma il Comune può intimare l’attività ad adempiere dopo 18 mesi. Inoltre i costi per tali misurazione non sono molto alti, chiedete e confrontate i prezzi.. Quindi attenzione alle truffe, o simil tali. Frequenti in zone dove le attività sono floride e hanno interesse a togliersi al più presto questo ulteriore adempimento come la Costa d’ Amalfi e Sorrento.

Un pò di dati
Radon Campania: con la Legge regionale 8 luglio 2019, n. 13 -“Norme in materia di riduzione dalle esposizioni alla radioattività naturale derivante dal gas radon in ambiente confinato chiuso” la Regione Campania introduce l’obbligo, per gli esercenti di attività strategiche e locali aperti al pubblico, di avviare le misurazioni sul livello di concentrazione di attività del gas radon.

Poiché il mancato adempimento comporta la sospensione per dettato di legge della certificazione di agibilità dei locali, abbiamo pensato di approfondire di seguito la tematica.

Radon Campania: perché una legge in merito
Il radon è un gas radioattivo immesso nell’aria ambiente e proveniente dal decadimento dell’uranio presente nelle rocce, nel suolo e nei materiali da costruzione. Il suolo è responsabile dell’80% del Radon presente nell’atmosfera, l’acqua del 19% e le altre fonti solo dell’1%. Essendo circa 8 volte più pesante dell’aria, tende ad accumularsi negli ambienti confinati, dove in alcuni casi può raggiungere concentrazioni tali da rappresentare un rischio significativo per la salute.

Il Radon in quanto tale è, da un punto di vista chimico, poco reattivo. Inoltre, essendo un gas, oltre che inalabile è facilmente eliminabile per via respiratoria. Il problema è che il radon “decade” in altri elementi anch’essi radioattivi (detti “prodotti di decadimento del radon” o “figli del radon”), per cui nell’aria che inaliamo si trovano sia radon che prodotti di decadimento. Questi sottoprodotti, da un punto di vista sia chimico che elettrico, sono molto più reattivi e una volta formatisi vengono veicolati all’interno del corpo umano grazie a particelle di fumo, vapore acqueo, polveri etc. I figli del radon una volta giunti a livello polmonare si fissano ai tessuti e continuano ad emettere particelle a, in grado di danneggiare le cellule dell’apparato polmonare in modo irreversibile.

Sulla base di numerosi studi epidemiologici Il Radon è stato classificato dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC), che è parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, come cancerogeno per l’uomo.

La legge risulta necessaria in quanto oggi il radon è considerato la principale causa di morte per tumore ai polmoni dopo il fumo di tabacco, e la Campania presenta concentrazioni di Radon superiori alla media italiana.

Radon Campania: i limiti di concentrazione stabiliti dalla nuova legge
Con la Legge regionale 8 luglio 2019, n. 13 -“Norme in materia di riduzione dalle esposizioni alla radioattività naturale derivante dal gas radon in ambiente confinato chiuso” La Regione Campania fissa livelli limite di esposizione al gas radon per le nuove costruzioni e per quelle oggetto di interventi di ristrutturazione e manutenzione straordinaria e coerenti azioni di monitoraggio e risanamento per gli edifici esistenti non destinati alla residenza.

Al fine di perseguire gli obiettivi di tutela, entro due anni dalla data di entrata in vigore della suddetta legge, la Giunta Regionale dovrà predisporre un Piano REGIONALE RADON, i cui obiettivi sono:

La prevenzione e la riduzione dei rischi connessi all’esposizione al gas radon in ambiente confinati;
Individuazione degli edifici a rischio per la salute della popolazione;
Definire dei valori limite di concentrazione del gas radon per le diverse tipologie e destinazione degli immobili, nonché prescrizioni costruttive per i nuovi edifici;
Monitoraggio e prevenzione dei rischi da esposizione al radon, derivante dall’utilizzo di acqua potabile;
Realizzazione Banca dati centralizzata, contenente le misure di radon e periodicamente aggiornata.
Tuttavia in attesa dell’approvazione del Piano Regionale ha fissato con la suddetta legge: I valori limite di esposizione al gas radon in nuove costruzioni ed edifici esistenti:

Nuove costruzioni e interventi di ristrutturazione e manutenzione straordinaria, eccetto i vani tecnici isolati o a servizio di impianti a rete: il livello limite di riferimento per concentrazione di attività di gas radon in ambiente chiuso, e in tutti i locali dell’immobile interessato, non può superare la media annua di 200 Becquerel per metro cubo (Bq/m3), misurato con strumentazione passiva e attiva.
Edifici esistenti:
per gli edifici strategici e destinati all’istruzione, compresi gli asili nido e le scuole materne, il livello limite di riferimento per concentrazione di attività di gas radon in ambiente chiuso, e in tutti i locali dell’immobile interessato, non può superare i 300 Bq/m3, misurato con strumentazione passiva e attiva;
per gli interrati, seminterrati e locali a piano terra degli edifici diversi da quelli di cui alla lettera a) e aperti al pubblico, con esclusione dei residenziali e dei vani tecnici isolati al servizio di impianti a rete, il livello limite di riferimento per concentrazione di attività di gas radon in ambiente chiuso non può superare 300 Bq/m3, misurato con strumentazione
Radon Campania: l’obbligo di misurazione
Gli esercenti delle attività soggette all’obbligo, devono provvedere entro e non oltre novanta giorni dalla data di entrata in vigore legge regionale (ovvero per il 16 Ottobre 2019), ad avviare le misurazioni sul livello di concentrazione di attività del gas radon.

Le misurazioni dovranno essere svolte su base annuale in due distinti semestri (primavera-estate e autunno-inverno).

Gli esiti delle misurazioni dovranno essere trasmessi entro un mese dalla conclusione del rilevamento al Comune interessato e ad ARPA Campania della ASL di riferimento.

In caso di mancata trasmissione delle misurazioni entro diciotto mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, il Comune provvede a intimare con ordinanza la trasmissione delle misurazioni svolte, concedendo un termine non superiore a trenta giorni, la cui eventuale e infruttuosa scadenza comporta la sospensione per dettato di legge della certificazione di agibilità.

I piani di risanamento per il Radon
Nel caso in cui, all’esito delle misurazioni, il livello di concentrazione dovesse risultare superiore i limiti fissati, il proprietario dell’immobile presenta al Comune interessato, entro e non oltre sessanta giorni, un piano di risanamento.

Il piano di risanamento è approvato dal Comune entro e non oltre sessanta giorni dalla sua presentazione, previa richiesta di esame e parere alla ASL competente.

Terminati i lavori previsti dal piano di risanamento, il proprietario dell’immobile effettua le nuove misurazioni di concentrazione di attività di gas radon su base annuale suddivisa in due distinti semestri (primavera-estate e autunno-inverno), trasmettendo nuovamente i risultati al Comune

Radon Campania: come avviene la misura?
Lo strumento di misura per rilevazioni di lungo periodo (generalmente un anno) è il cosiddetto dispositivo o dosimetro passivo:

Sono costituiti da un contenitore al cui interno è alloggiato l’elemento sensibile (rivelatore), entrambi di materiale plastico
Sono di piccole dimensioni e molto leggeri
Non necessitano di batterie o di alimentazione elettrica
Sono assolutamente innocui, non emettono radiazioni né sostanze di alcun tipo
La misura dura da alcuni mesi ad 1 anno
Forniscono il valore medio di concentrazione di radon nell’aria

Commenti

Translate »