Positano, Martedi 12 novembre incontro sulla normativa RADON da Elisir di Ambrogio Carro
La legge RADON e gli adempimenti per il rispetto della norma, a cura del Consorzio Positanostyle
Più informazioni su
Positano, martedi 12 novembre un interessante incontro/dibattito sulla nuova normativa per i rilievidel gas RADON, l’incontro è organizzato dal Consorzio di Promozione turistica Positanostyle presieduto da Ambrogio Carro, con la partecipazione del Dr. Luigi D’antuono della società Multinet. Appuntamento dalle 16 alle 19 presso Elisir di Positano Cafè, Viale Pasitea, 90 – Positano.
LEGGE REGIONALE 8 LUGLIO 2019 N° 13 – Operativa dal 16/10/2019
RILEVAZIONI E MISURAZIONI RADON IN AZIENDE E LOCALI PUBBLICI
Sintesi degli adempimenti normativi
LEGGE REGIONALE 8 LUGLIO 2019 N° 13
“Norme in materia di riduzione dalle esposizioni alla radioattività naturale derivante dal gas radon in ambiente confinato chiuso”
La Regione Campania assicura il più alto livello di protezione dalla esposizione dei cittadini alle radiazioni di gas radon negli edifici residenziali e non residenziali
Radon:
- Gas radioattivo di origine naturale, inodore, incolore e insapore;
- Si trova nei locali a diretto contatto con il suolo/terreno/rocce (cantine, scantinati, taverne, garage) fonte principale in cui questo gas abita, irradiandosi anche negli ambienti dei piani più
- Altre vie di trasmissione del radon: pavimentazioni/pareti a contatto con il suolo e non adeguatamente isolate da fratture e fessure, tubature e canalizzazioni non ben sigillate;
- I suoi precursori sono uranio e radio
• Danni alla salute se venisse ispirato in quantità eccessiva e per periodi prolungati: tumore ai polmoni
- Radon si disperde rapidamente perché è volatile, ragion per cui la prima prevenzione per combattere questo gas è la costante areazione dei locali
nei quali è riconosciuta la sua presenza.
Azione Correttiva: Interventi di ristrutturazione,manutenzione straordinaria,e coerenti azioni di monitoraggio e risanamento per gli edifici esistenti non destinati alla residenza
Pnr = Piano nazionale radon Gli esercenti di attività aperte al Pubblico, devono quindi provvedere ad avviare le misurazioni sul livello di concentrazione di attività del gas radon da svolgere su base annuale mediante due integrazioni semestrali. La Legge Regionale 8 Luglio 2019 n.13 “Norme in materia di riduzione dalle esposizioni alla radioattività naturale
di attività del gas radon da svolgere su base annuale mediante due integrazioni semestrali. La Legge Regionale 8 Luglio 2019 n.13 “Norme in materia di riduzione dalle esposizioni alla radioattività naturale derivante dal gas radon in ambiente confinato chiuso”, prescrive la misura di radon, su tutto il territorio regionale, per tutti i luoghi accessibili al pubblico e per gli edifici strategici tra cui quelli destinati all’istruzione. Il radon è un inquinante presente ovunque in quanto il suo progenitore, l’uranio, è un elemento largamente presente in natura, tuttavia diventa di particolare interesse da un punto di vista sanitario solo quando è presente negli ambienti confinati: il cosiddetto radon indoor. Infatti se il gas radon, prodotto dal suolo e dalle rocce, fuoriesce e si diluisce nell’atmosfera, la sua concentrazione risulta talmente bassa da non costituire un rischio per la salute; se invece il gas radon penetra in un ambiente confinato, tenderà ad accumularsi raggiungendo livelli tali da rappresentare un rischio. Il radon è un prodotto di decadimento radioattivo della catena dell’uranio, è un gas nobile prodotto dalla «disintegrazione radioattiva» del radio contenuto nelle rocce. Si osserva infatti che in natura sono presenti alcuni atomi chiamati instabili per la loro proprietà di trasformarsi senza influssi esterni in altri atomi, cambiando in questo modo la loro identità e trasformandosi in altri elementi chimici. Questa trasformazione è chiamata nel linguaggio scientifico «disintegrazione radioattiva» o semplicemente «radioattività». Gli atomi che si formano si chiamano «elementi radioattivi». Nel caso particolare la disintegrazione naturale dell’uranio dà luogo, tramite una serie di prodotti intermedi, al radio e successivamente al radon. A differenza dei suoi precursori nella catena radioattiva, che permangono nella crosta terrestre, il gas radon ha la possibilità di muoversi tra i pori dei materiali solidi, di essere trasportato in superficie e di raggiungere l’atmosfera. Gli atomi di radon possono disintegrarsi ulteriormente, formando, per decadimento, atomi figli di polonio, piombo e bismuto. I figli del radon, come sono anche chiamati questi prodotti di decadimento, sono atomi radioattivi presenti nell’aria, che grazie alla loro proprietà di essere carichi positivamente e chimicamente attivi reagiscono molto velocemente sia con vapori-gas presenti in atmosfera diventando piccole particelle sia attaccandosi facilmente alle particelle di aerosol già presenti in atmosfera. Pertanto si osserva che la frazione maggiore dell’esposizione alla radiazione naturale si deve all’inalazione del gas radon e dei suoi prodotti di decadimento, che sono presenti in atmosfera e, in concentrazioni più elevate nell’aria degli ambienti chiusi (abitazioni, luoghi di lavoro, ecc.) Le principali fonti di inquinamento da radon all’interno degli ambienti confinati sono: il suolo, i materiali da costruzione e l’acqua.
Il radon prodotto nel suolo è in grado di diffondersi fino ad arrivare in superficie. Un terreno ghiaioso o ricco di fessurazioni consentirà al gas di muoversi con facilità attraverso gli strati rocciosi, mentre gli strati argillosi ricchi di acqua presenteranno una certa resistenza al suo passaggio. I materiali da costruzione solitamente rappresentano una fonte di radon indoor di secondaria importanza rispetto al suolo; tuttavia in alcuni casi possono essere la causa principale. Alcune rocce come graniti e porfidi, spesso usati in edilizia e alcuni materiali da costruzione tipici italiani, come il tufo e la pozzolana, contengono infatti un alto tenore di uranio, progenitore del radon. La fonte principale del radon nelle abitazioni sono le fondamenta della costruzione. Il gas si propaga dall’interno della terra attraverso la roccia e il terreno fino alla superficie. La quantità di radon che si forma nelle rocce e nel suolo dipende strettamente dal loro contenuto di uranio e radio. Da un punto di vista geologico, la distribuzione di questi due elementi nel suolo varia in funzione del tipo di roccia o di terreno in base al luogo ed alle modalità di formazione. Il contenuto di radio e il tipo di deposito roccioso influenzano la concentrazione di radon nel terreno edificabile. I processi che determinano la migrazione del radon nel suolo sono essenzialmente tre: la diffusione, la convezione, il trasporto da parte di un fluido. La diffusione e la convezione consentono lo spostamento del radon su distanze dell’ordine di grandezza dei centimetri o dei metri, al contrario il trasporto da parte di un fluido può determinare migrazioni per distanze maggiori. La mobilità dei fluidi nel sottosuolo e quindi la capacità di migrazione del radon è influenzata dalla permeabilità del suolo, dalla quantità di acqua presente e da altri parametri geologici come il carsismo, le fratture del terreno e la presenza di strati argillosi.