Massa Lubrense, morte Giuseppe Dorice: le torture subite dalla sorellina raccontate dalla psichiatra

Massa Lubrense. Continua il processo che vede coinvolti Tony Essobti Badre e Valentina Casa per la morte del piccolo Giuseppe Dorice.

Dopo il medico legale Nicola Balzano, il quale aveva raccontato come il piccolo Giuseppe sia stato picchiato prima di morire, è stato il turno della psichiatra infantile Carmelinda Falco, la quale ha visitato la sorellina del bimbo dopo la morte di quest’ultimo.

Un racconto scioccante, che dimostra tutta la ferocia e la follia di Badre: “Ho visto Giuseppe sul divano, aveva gli occhi un po’ aperti e un po’ chiusi”, ha dichiarato la piccola. “Papà Toni mi ha messo sotto il rubinetto tenendomi la bocca aperta per affogarmi”. La bambina, come racconta la psichiatra, spesso si fingeva svenuta per cercare di evitare la violenza del compagno della madre. Addirittura pare che lo stratagemma da lei adottato l’avesse suggerito anche al fratellino.

Non è tutto. Stando al racconto della piccola, pare che la madre, durante le violenze, intervenisse solo verbalmente, con frasi del tipo: “Finiscila, li ammazzi”.

Badre, oltre alla morte e le percosse inflitte al piccolo Giuseppe, dovrà rispondere anche dell’accusa di tentato omicidio della sorellina. Valentina Casa, la madre dei due bimbi è accusata invece di comportamento omissivo, ed anche lei è stata destinataria di una misura cautelare come il compagno. Quest’ultima, infatti, non aveva mai denunciato le violenze perpetrate nei confronti dei piccoli da parte del compagno, il quale aveva picchiato i bambini anche in diverse altre occasioni.

Il 27 gennaio, quando Giuseppe giaceva mezzo morto dopo una raffica di calci, pugni e bastonate, non aveva chiamato i soccorsi. L’ambulanza era arrivata diverse ore dopo, allertata da un parente di Badre che era andato nella casa di via Marconi dove viveva la famiglia e aveva trovato i due bambini massacrati.

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