Ibra-Bologna  Saputo dice sì

53 I gol segnati in 58 partite con i Los Angeles Galaxy. In tutte le tappe della carriera, tranne Malmoe e Mls, ha conquistato trofei. Dall’Olanda alla Premier
Si delineano i contorni di un affare clamoroso La spinta di Mihajlovic

Raiola ha spiegato che per convincere lo svedese a trasferirsi per un anno e mezzo servono 8 milioni Diventa dunque decisivo l’intervento degli sponsor
Zlatan Ibrahimovic al Bologna non è più solo un’idea allettante che abita nella testa di Sinisa Mihajlovic, almeno da un paio di settimane è diventata una trattativa in piena regola. Che Joey Saputo proprio in queste ore con la sua presenza a Casteldebole farà il possibile per alimentare. Per più motivi. Il primo: Ibra è un colpo che lo stuzzica, dopo aver portato Didier Drogba ai Montreal Impact. Il secondo: vorrebbe accontentare Sinisa, non avendo dimenticato che solo nel maggio passato gli ha riconsegnato la serie A, che a fine gennaio sembrava lontana due vite. Il terzo: anche Claudio Fenucci e Walter Sabatini si rendono conto di cosa significherebbe per Bologna e il Bologna vestire di rossoblù l’asso svedese, che non aggiungerebbe solo qualità e talento alla squadra, ma consentirebbe di avere anche un ritorno economico estremamente importante a livello di marketing e merchandising, finendo per traghettare il marchio della società anche sui mercati asiatici. C’è di più: con un lavoro capillare da parte della società almeno una parte dell’ingaggio di Ibrahimovic sarebbe pagata dagli sponsor.

 

UN CAMPIONATO E MEZZO. Poi ecco una notizia che rende bene l’idea di quella che è la ferma volontà del Bologna sul tema Ibra. A fari rigorosamente spenti, sia per la complessità dell’operazione sia per non voler creare entusiasmi troppo facili, da un paio di settimane Sabatini sta parlando quasi quotidianamente con Mino Raiola, procuratore di Ibrahimovic. E attenzione, qui viene il bello: il responsabile dell’area tecnica del Bologna non sta lavorando per portare Ibra a Casteldebole solo per 6 mesi, ma per 1 anno e sei mesi. Ci pensate, Ibra che gioca un campionato e mezzo con il Bologna sarebbe pazzesco, roba da non credere. E ora leggete la seconda parte della notizia. Volete sapere qual è stata la richiesta che l’entourage di Ibra ha fatto al Bologna per questi 18 mesi? Otto milioni di euro. In pratica su per giù quelli che per lo stesso periodo i Los Angeles Galaxy sarebbero pronti a mettere a disposizione dello svedese per convincerlo a restare in Mls. Il punto è che Ibra sembra deciso a lasciare gli States, essendosi messo in testa di chiudere la sua meravigliosa carriera in Europa, meglio se in Italia o in Spagna.
RICHIESTI OTTO MILIONI. Il fatto che Raiola abbia fatto una proposta al Bologna vuole dire che per certi versi Ibra sta prendendo anche in considerazione l’idea di poter rispondere sì alla chiamata di Sinisa, «se alla fine dovessi scegliere il Bologna, lo farei per lui», la puntualizzazione dell’asso svedese, è evidente che nelle prossime settimane Fenucci e Sabatini verificheranno fino a che punto Ibrahimovic e Raiola sarebbero disposti ad abbassare le proprie pretese, anche se è intuibile che non scenderanno molto sotto gli 8 milioni. Caso mai, proprio l’arrivo di Saputo a Bologna consentirà di fare valutazioni importanti in questo senso, magari anche andando alla ricerca di soluzioni per sponsorizzare l’affare. Come dire: il chairman avrà colloqui con il suo capo azienda a Casteldebole, con lo stesso Sabatini e probabilmente anche con Christoph Winterling, il direttore marketing del club rossoblù. Certo, Saputo parlerà anche con Sinisa, che gli ribadirà (avendoglielo già detto) quanto sarebbe importante Ibra per il Bologna, convinto com’è che nonostante i suoi 38 anni lo svedese farebbe ancora il fenomeno nel nostro campionato. Perché la verità è una: Sinisa e Ibra hanno addosso le stesse ambizioni e tutto quello che fanno vogliono farlo da grandissimi. Ecco il motivo per il quale proprio SinisOne mette Zlatan davanti a tutti per quanto riguarda il mercato degli attaccanti, e per il momento non vuole neanche prendere in considerazione eventuali altre soluzioni, credendo di poter convincere Ibra a scegliere il Bologna come l’ultima squadra del suo straordinario percorso.

Fingendomi giovane, mi avvicino a Bologna-Inter ragionando delle comuni difficoltà. I rossoblù non stanno benissimo, si sa, la botta di Cagliari è stata forse la peggiore perché è arrivata improvvisa, pesantissima, proprio quando credevi di aver contrastato a dovere la neo-potenza di Maran. Ma anche l’Inter, con tutto che occupa ogni giorno le prime pagine, come direbbe il tifoso Celentano non è che si senta molto bene. È in sala d’attesa (o in sala parto?) da una decina d’anni, dal triplete di Mourinho (che nel frattempo – se l’avete visto – ha messo i capelli bianchi e un po’ di adeguata saggezza) e Antonio Conte mostra un certo nervosismo, come il papà inquieto che non si chiede se sarà maschio o femmina perché il nome ce l’ha già, Scudetto. Tutta colpa di Lukaku – sento dire – che sarebbe un po’ troppo lento nel decidere di risolvere le situazioni. Ma le risolve, anche se non è un bomber. Sottilizzo, spudorato, perché se c’è qualcuno che di un bomber ha bisogno, certo meno costoso del gigante belga, è proprio il Bologna.

Vedi subito che la squadra porta il segno di Mihajlovic, manovra semplice, una certa sfrontatezza, anche una pericolosa voglia di giocare; ma al dunque ci arriva con fatica. E l’Inter – a Brescia e in altri match – fa la stessa fatica. Ma poi vince. Lukaku c’è. Va fermato. Me ne ha parlato benissimo Marotta (eravamo insieme a Reggio Calabria , l’altro ieri) così soddisfatto che è arrivato a dirmi che Romelu parla anche cinque lingue, ohibò, e l’italiano pure bene. L’ha imparato dal fratello laziale, segno che sapeva da tempo, fin dai giorni della Premier, dunque ancor prima dell’incontro asiatico, che sarebbe finito a giocare con Conte. Però Marotta mi conferma che un rinforzo lo cerca, mi impedisce garbatamente di parlargli di Icardi, butto lì Vidal ma non ci casca: il cileno è un collezionista di peccati non sempre veniali. Ma piace a Conte perché ormai sono sulla stessa lunghezza d’onda, esasperati, in guerra con la Juve anche col solo pensiero. Carichissimi. Sento dire: Vidal è fisicamente consumato, forse non basta avere il fuoco dentro.
E il Bologna che vuole Ibrahimovic? Ecco, adesso mi tolgo la maschera di Halloween: fate la carità a un povero cronista che da anni non si diverte con il “suo” Bologna, che non pretende scudetti (l’han detto anche Conte e Marotta, i miei bugiardissimi amici) ma solo un 2020 sorridente con le fantasmagoriche acrobazie di Ibra. Con la sua intelligenza. Che insieme al coraggio di Sinisa potrebbe far miracoli. Saputo, pensaci tu. Oggi, però, fate finta che sia con voi. E che l’Inter sia la nemica di un tempo.

Fonte:corrieredellosport

 

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