Furore. Anche una petizione online per la Via Carlo Solmi, l’opposizione social di Antonella Marchese

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Furore , Costiera amalfitana ( Salerno ) . Anche una petizione online per la Via Carlo Solmi, l’opposizione social di Antonella Marchese. Ha perso per una manciata di voti e dal primo giorno ha cominciato a far la guerra anche sui social network, in particolare facebook, al sindaco eletto Milo. Entrambi col percorso politico condiviso con Raffaele Ferraioli, quasi mezzo secolo di potere nella cittadina della Costa d’ Amalfi, incuneata fra Agerola e Praiano. Lei designata a succederlo, lui ex vice sindaco. Per la prima volta Ferraioli non ha vinto nel paese e la cittadina è spaccata, basta andare al bar la sera per rendersene conto, ma sui social network l’amministrazione furorese, anche se fa bene, non appare. C’è campo libero per l’opposizione, il sindaco non si trova sui social personalmente, e non c’è neanche una pagina facebook, twitter e instagram ufficiali, come tanti altri comuni, in primis Ravello e Positano, mentre l’opposizione si muove a tutto campo. Prima sul Fiordo di Furore col tormentone della mancata audizione a Napoli con la Regione Campania, poi sulla gara di tuffi persa , e così via, se l’amministrazione opera è invisibile sui social, e così le iniziative dell’opposizione fanno più clamore mediatica come   una petizione sul noto sito Avaaz.org una petizione affinché venga riaperta la strada Carlo Solmi a San Giacomo a Furore.

La strada è stata chiusa a seguito di un temporale che si è verificato la mattina del 7 settembre scorso. Il teporale infatti provocò la caduta di due grandi massi che andarono a cadere, senza fortunatamente ferire nessuno, proprio sulla strada.

A seguito del sopralluogo effettuato dall’Ufficio Tecnico del Comune di Furore è poi emerso che il costone in questione non era munito di alcuna protezione e, pertanto, sarebbe una minaccia per la pubblica incolumità. Per questo motivo due giorni dopo la strada è stata chiusa al traffico sia pedonale che veicolare.

Il problema si è poi presentato quando essendo controversa la titolarità del costone “fonte del pericolo”, non è chiaro chi sia il soggetto obbligato a fare i lavori e ristabilire la sicurezza.

Come scrive Antonella Marchese“Considerato che la chiusura di questa stradicciola comunale penalizza in modo significativo i cittadini che la percorrono abitualmente per l’esercizio delle loro quotidiane attività e crea disagio ai fedeli, specie anziani, che ogni domenica e in occasione di altre festività desiderano raggiungere comodamente l’affezionata Chiesa di San Giacomo, situata a monte di questa via; e tenuto conto che la strada è un bene pubblico, viene esortato il Comune di Furore affinché esegua i lavori necessari di messa in sicurezza del costone franato, e fatto sempre salvo il diritto di rivalersi sul privato proprietario, una volta identificato con certezza”.

Chiunque voglia firmare la petizione può farlo cliccando su questo link

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