Decreto fiscale consente l’aumento della tassa di soggiorno fino a 10 euro, l’intervento dell’Abbac Penisola Sorrentina

Turisti da spremere come limoni ed operatori ricettivi costretti a fare da esattori degli enti locali. Turismo a rischio in Italia. In altri Paesi l’imposta di soggiorno serve per garantire servizi di accoglienza e non per ordinaria amministrazione. Il Governo garantisca piuttosto fondi dello Stato ai Comuni che, consentire di aumentare imposta di soggiorno, fra l’altro con una modalità tutt’altro che omogenea, che rischia di mettere in discussione destinazioni consolidate e determinando rischi seri di squilibri sociali notevoli compreso turistificazione nelle aree contigue ma non attrezzate per garantire sicurezza e servizi ai viaggiatori. Lo afferma il coordinatore nazionale Otei e presidente Abbac Agostino Ingenito in merito a quanto previsto nel decreto fiscale che consente ai Comuni “campioni” di turismo, che ogni anno registrano presenze oltre 20 volte il numero dei residenti di poter aumentare la tassa di soggiorno fino a 10 euro. La mini-stangata sulle vacanze- un raddoppio rispetto alla tassa attuale che è al massimo di 5 euro – arriva con una modifica appena approvata al decreto fiscale in commissione Finanze della Camera.

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