Il Tar Lazio accoglie il ricorso. Ridate la scorta a Capitan Ultimo!

Il Tar del Lazio ha sospeso in via cautelare il provvedimento con cui il ministero dell’Interno aveva annullato la protezione per il colonnello Sergio De Caprio, a tutti noto come il Capitano Ultimo.

I giudici hanno accolto il ricorso presentato dal legale Antonino Galletti. “Le nostre ragioni sono state accolte in sede d’urgenza e questo dimostra che il colonnello De Caprio vive in una condizione di pericolo concreto”, ha dichiarato l’avvocato.  E’ stata fissata inoltre al 3 dicembre l’udienza per la trattazione collegiale del ricorso in camera di consiglio.

Il decreto del Tar stabilisce in maniera inequivocabile “che sussistono i presupposti di estrema necessità e urgenza; che occorre accogliere l’istanza di misure cautelari monocratiche ai fini della sospensione degli effetti dell’impugnato provvedimento di revoca del dispositivo di protezione” .

Nella “Comunicazione di avvio del procedimento di revoca, ai sensi dell’art.7 della legge 241/1990″ si leggeva invece: “Si comunica che, su conforme parere della Commissione Centrale Consultiva per l’adozione delle misure di protezione personale, di cui all’art.3 del DL 83/2002, convertito dalla legge 133/2002, è stato dato avvio al procedimento di revoca del dispositivo di 4° livello “tutela su auto non protetta” in atto a protezione della S.V., atteso che dall’istruttoria svolta in sede locale ed a livello centrale non sono emersi specifici indicatori di rischio riferiti alle ipotesi di pericolo o minaccia di cui all’art. 1 del DL. 83/2002, anche con riferimento agli episodi incendiari citati nella sentenza del Tribunale Amministrativo del Lazio n.8249/2019, che non sono risultati riconducibili alla Sua sicurezza personale, nè sono stati evidenziati ulteriori elementi che inducono a ritenere necessario il mantenimento di uno dei dispositivi di cui all’art. n.8 del DM 28 maggio 2003”.

La mafia non è stata sconfitta. E’ cambiata, “evoluta”, ha mutato conformazione e metodi. Ma è un pericolo ancora del tutto presente. Togliere la scorta al Capitano Ultimo equivale a dire che la mafia è autorizzata ad agire indisturbata e questo significa lanciare un messaggio ben preciso: ognuno di noi è a rischio. Siamo tutti in pericolo. Il Tar del Lazio ha perfettamente recepito tutto questo, parlando di presupposti di estrema necessità e urgenza. Ridate la scorta al Capitano Ultimo.

Fonte: Change.org

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