Italia Viva alla Leopolda la Fondazione con Renzi, Vitiello e Manniello. Fiorentino , Paolo Trapani e Giovanna Staiano

Italia Viva alla Leopolda la Fondazione con Renzi, da Massa Lubrense a Meta e Sorrento . Giovanna Staiano, vice sindaco di Massa, Paolo Trapani, ex sindaco di Meta, con Tony Cocorullo, capogruppo di minoranza a Meta , sono passati con Renzi, come pure Rosario Fiorentino ex vice sindaco di Sorrento , hanno scelto il movimento di Renzi in Penisola Sorrentina gli altri sono rimasti nel PD.
“Tanto entusiasmo ma l’ordine è di tacere, se Boschi attacca il PD non riceve applausi. Insomma tanto ritrovarsi in un area politica di centro sinistra per cui è inevitabile convivere con altri soggetti per poter vincere e non regalare le regioni e il parse a Salvini e compagni. Una necessità che deve diventare virtù” dice Rosario Fiorentino che è stato alla Leopolda.
Altri passati con Renzi sarebbero Vitiello deputato espulso dal Movimento Cinque Stelle ed eletto nel Collegio Castellammare di Stabia , Penisola sorrentina e Manniello, candidato nel collegio del Senato, imprenditore già patron della Juve Stabia.

Da Salerno i renziani della prima ora, come Tommaso Pellegrino, sindaco di Sassano, presidente del Parco del Cilento , e uomo chiave del movimento di Renzi in Campania; Alfonso Bonaiuto, ex assessore al Comune di Salerno per più di un decennio, consigliere comunale e provinciale di lungo corso con il Pd, ma soprattutto ex capo della segreteria politica del governatore fino alla rottura nel 2016; Sergio Annunziata, già sindaco di Atena Lucana, Paolo Russomando, l’ex sindaco di Giffoni Valle Pian

Matteo Renzi e i «pionieri» della Leopolda ripartono alla conquista della scena politica. Con la presentazione all’americana del logo votato online, una V che sembra un gabbiano su sfondo fucsia, parte ufficialmente l’avventura del fu Rottamatore, in un tripudio di musica e luci dell’ex stazione ferroviaria piena di gente. E nel mirino finiscono subito gli ex compagni di strada del Pd: «Stanno diventando il partito delle tasse», attacca Maria Elena Boschi. Italia Viva, invece, sarà il partito del ‘no alle tasse e alle tesserè, si vantano i fondatori fieri di avere un leader forte come Matteo Renzi, che si prende la tessera n.1.

In attesa di misurarsi nelle urne, con sondaggi che per ora la danno tra il 3 e il 5%, la formazione nata dalla scissione di metà settembre parte dal suo capo. «Saremo un partito non ‘del’ leader, ma ‘con’ un leader – arringa Ettore Rosato, coordinatore nazionale Iv -. E un partito con un leader non piace a chi il leader non ce l’ha». «Non so se c’è un leader – si schermisce Renzi -, so che c’è una squadra che farà dell’Italia un posto più bello». Ottimismo, concretezza, sguardo al futuro e unità sono tra i capisaldi di Italia Viva. «Saremo il primo partito de-correntizzato», assicura ancora Renzi.

Gennaro Migliore, passato negli ultimi anni da Rifondazione al Pd e ora a Italia Viva, presenta la Carta dei Valori di Iv a cui ha lavorato: Costituzione, garantismo, libertà di informazione e ambiente alcuni dei pilastri. Rosato invece anticipa l’articolo uno dello Statuto, ancora da scrivere: «Qui siamo tutti amici, si lavora insieme, questa è una grande squadra». E le iscrizioni saranno solo online, contro i «signori delle tessere». Quanto al simbolo, la ‘V’ con le ali da gabbiano, sovrastante il nome del partito bicolore e una sorta di sole nascente fucsia, ha vinto con oltre il 63% dei consensi. Nata Iv, ora la sfida è farla crescere. Nel Paese, ripetono i dirigenti, ma intanto in Parlamento. «Ci saranno nuovi arrivi in settimana» nella pattuglia renziana, garantisce il capogruppo al Senato Davide Faraone. «Ho scelto di aderire a Italia Viva perché nel Pd non c’era ascolto», annuncia l’ex ministro Maria Carmela Lanzetta. Crescere innanzitutto a spese dei dem, mentre il lavoro al centro, tra i transfughi di Forza Italia e i delusi di altre forze moderate, potrebbe richieder più tempo. E così ecco la cannonata di Boschi sugli ex compagni. «Il Pd sta diventando il partito delle tasse – dice la capogruppo Iv alla Camera -, noi invece le abbiamo sempre abbassate e vogliamo evitare che aumentino». «Una scivolata infelice», commenta il ministro dem Francesco Boccia. Più duro l’ex renziano Emanuele Fiano. «Se dovete distruggere per esistere, il viaggio sul Titanic è appena cominciato», dice rivolto agli scissionisti. «Ci vuole rispetto e lealtà – rincara il senatore Pd Franco Mirabelli -. Nessuno di noi si sognerebbe di definire Iv il partito delle banche. Chi se ne è andato spieghi le proprie proposte in positivo invece di ‘sputare dove ha mangiatò». La partita si incrocia con quella del governo e della maggioranza, in cui Pd e Iv sono alleati, ma sempre più ai ferri corti. In arrivo emendamenti contro Quota 100 e i «micro-balzelli», come li chiamano i renziani. Intanto Renzi con il varo della sua nave sogna in grande e avvisa anche il campione delle ultime elezioni e dei sondaggi, Matteo Salvini: «Non ci fai paura, la nostra casa è a prova di ruspa».

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