Chef Rubio, bufera sul tweet dopo la sparatoria con due morti della polizia a Trieste. Il fratello del poliziotto ucciso replica duramente, ecco cosa è successo

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    Chef Rubio, bufera sul tweet dopo la sparatoria con due morti della polizia a Trieste. Il fratello del poliziotto ucciso replica duramente, ecco cosa è successo È polemica sul tweet pubblicato da chef Rubio, al secolo Giorgio Rubini, per commentare la sparatoria alla Questura di Trieste nella quale sono stati uccisi due agenti di polizia .

    “Inammissibile che un ladro riesca a disarmare un agente. Le colpe di questa ennesima tragedia evitabile risiedono nei vertici di un sistema stantio che manda a morire giovani impreparati fisicamente e psicologicamente. Io non mi sento sicuro in mano vostra”, ha scritto lo chef. Immediate le repliche, compresa quella del fratello di una delle due vittime, e quelle di molti esponenti politici, dalla leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, alla deputata Debora Serracchiani (Pd)

    La polemica con il fratello di uno dei due agenti uccisi

    “Beh tieni sempre la guardia alta quando giri perché se colgo impreparato pure te fai la fine di mio fratello!”, ha scritto in risposta alla chef Gianluca Demenego, fratello di uno dei due poliziotti rimasti uccisi. “FERMATE TUTTO: Il fratello mi ha minacciato di morte”, ha replicato lo chef. Successivamente Demenego si è scusato per le parole “dettate dalla rabbia e dal dolore per il post fuori luogo e infelice”. “Per me la vicenda può ritenersi conclusa qui”, ha poi concluso da Facebook.

    Meloni: chef Rubio “miserabile”

    Giorgia Meloni, ha invece definito Rubio un “miserabile”. “Insulta la Polizia nel giorno in cui vengono uccisi due agenti”, ha spiegato la leader di Fratelli d’Italia. E Matteo Salvini, che ha già avuto scontri sui social con lo chef, ha incalzato: “A volte è meglio tacere e sembrare stupidi che aprire bocca e togliere ogni dubbio”. Per poi aggiungere: “Non sei uno chef, sei uno stupido”.

    Serracchiani: “Doveva tacere”

    Sul caso è intervenuta poi Debora Serracchiani: “Rubio doveva tacere, doveva dimostrare rispetto per le vittime. Nessuno può parlare delle forze dell’ordine e permettersi di dire un’enormità come ‘non mi fido di loro’. Ci sono valori su cui non si lanciano provocazioni”. “Una tragedia come questa impone compostezza e solidarietà operante – ha aggiunto Serracchiani – e non è un’occasione per prendersi una fetta di visibilità mediatica. Davanti allo strazio della morte si comprendono solo le reazioni delle famiglie colpite”. A criticare la presa di posizione del cuoco, al secolo Giorgio Rubini, anche Rita dalla Chiesa. “Semmai ti capiterà di essere minacciato pesantemente da qualcuno -scrive- difenditi da solo visto che di loro no ti fidi. Vergognati per al tua immensa pochezza”.

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