Turismo Estate 2019: calo del 20% per i B&B, alberghi in netta ripresa. Crescita per Costiera e Penisola Sorrentina

E’ tempo di resoconti per quanto riguarda il turismo in questa calda estate 2019. Anche se il periodo non è affatto concluso (settembre è difatti un periodo turistico a tutti gli effetti), si può già iniziare a parlare di alcuni dati emersi.

Napoli, la Costiera Amalfitana e la Penisola Sorrentina si confermano in un momento storico per quanto riguarda il turismo assolutamente eccezionale. Nel capoluogo campano si parla di un aumento della permanenza dei turisti: qui si parla di un soggiorno medio di 2,5 giorni di vacanza. Discorso simile per le due costiere. Ricordiamo che il biennio 2016/2018 parlava di presenza di stranieri in aumento da 593 a 880 mila, con una spesa che è andata dai 368 ai 513 milioni e numero dei pernottamenti salito da 3 milioni e 138 mila a 4 milioni e 92 mila. Qui la durata media è di 4,6 giorni.

Calo, invece, per quanto riguarda i Bed and Breakfast questa estate. Si parla di un 20% di occupazione delle camere in meno, rispetto all’anno scorso. Si è registrato, invece, un aumento significativo per quanto riguarda gli alberghi: qui pare che nel mese di luglio l’occupazione delle camere sia arrivata all’82,1%, quasi il 10% in più rispetto allo scorso anno. Il primo semestre del 2019 ha fatto registrare una crescita dello 0,4% nel settore con un aumento dal 78,4% del 2018 al 78,8%.

Ecco le parole Di Agostino Ingenito, rappresentante dell’associazione che riunisce B&B e affittacamere in Campania: “Abbiamo registrato una flessione importante per diversi fattori – spiega il – sicuramente la ripresa dei flussi verso il Nord Africa e verso i Paesi balcanici ha influito sull’offerta low cost. Non possiamo essere competitivi. Ma è anche vero che i nostri turisti lamentano difficoltà logistiche, una mobilità ridotta, una scarsa organizzazione sul territorio. Mancano addirittura i dati delle altre province e soprattutto non condividiamo l’idea di finanziare da parte della Regione eventi che vengono presentati come attrattori internazionali e che invece hanno solo una ricaduta locale. Anche per i grandi eventi di Napoli manca una programmazione. È inutile presentare grandi mostre un mese prima e non darci la possibilità di predisporre dei pacchetti adeguati”.

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