Cava de Tirreni, Disabile modella

«Anche se solo per pochi minuti sono riuscita a ballare un lento con mio marito: è stata un’emozione indescrivibile. Agostino mi ha detto che i miei occhi erano pieni di gioia». Monica Pisapia, la 34enne mamma e modella cavese, costretta da quindici anni su una sedia a rotelle dopo un incidente in auto sulla Litoranea a Salerno, sta combattendo una nuova battaglia. Giovedi, all’ospedale di Padre Pio, ha provato per la prima volta a camminare grazie all’esoscheletro, una sorta di robot indossabile che le permette di ritornare in piedi e muovere i primi passi. Il percorso riabilitativo è lungo, ma non è il tempo o la fatica a preoccuparla, a parlarne Simona Chiariello su Il Mattino di Napoli.

«Purtroppo l’apparecchiatura costa 70mila euro: una cifra enorme – ammette Monica – L’esoscheletro di seconda mano può costare anche 45mila euro, ma comunque è tanto, troppo per la nostra famiglia. Mio marito mi ha detto che farà di tutto per riuscire ad acquistarlo, ma da soli è praticamente impossibile». Monica non vuole abbattersi soprattutto ora che ha provato di nuovo la sensazione di stare in piedi sulle sue gambe. «Sapevo che questo tipo di apparecchiatura era usata in alcuni ospedali del Nord Italia ed anche a Roma. Nelle settimane scorse ho appreso da una ragazza, anche lei in carrozzina, che si poteva provare anche in provincia di Foggia. Ho contattato il presidio di Padre Pio. Ho fatto una visita per sapere se potevo iniziare questo percorso. La dottoressa è stata molto scrupolosa. Mi ha dato l’ok». Monica, assistita da personale personalizzato ha indossato il robot: «È un’emozione incredibile. Sono stati molto cauti. All’inizio mi hanno sorretto perché le prime volte è difficile mantenere l’equilibrio. Ma poi si sono meravigliati perchè al primo tentativo sono riuscita a restare in piedi e camminare. Un specie di orologio sul polso ti dà l’impulso per alzarti o sederti, camminare o fermarti. Devo dire la verità io stessa avevo detto che dopo quindici anni avevo dimenticato come si fa a camminare. Ma poi non volevo più smettere». Ora Monica dovrà seguire un percorso che durerà circa due mesi. «Stanotte (ieri per chi legge) non sono riuscita a chiudere occhio. Purtroppo il servizio nazionale non copre le spese per l’acquisto di questa apparecchiatura. Spero che qualcuno ci aiuti». Monica dopo l’incidente è riuscita a crearsi una famiglia con due splendidi figli, guida, si occupa dei bimbi e della casa e sfila sulle passerelle, riuscendo così a coltivare la sua passione per la moda. Oggi si è prefissa un altro difficile traguardo: tornare a camminare.

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