Cagliari gioca contro i razzisti -Dopo i fatti (non sanzionati) della gara con l’Inter  le curve dovranno dare una prova di maturità

Distribuito stasera un opuscolo della società con una poesia di Grazia Deledda

Serata da prova d’appello per la tifoseria del Cagliari che, pur non sanzionata per i fatti della gara contro l’Inter, sa bene che non saranno tollerati altri comportamenti che possano essere accostati ad una condotta discriminatoria. Tribuna, Distinti ma soprattutto le due curve dovranno dare una prova di maturità per chiudere un capitolo che non fa onore ad un pubblico sostanzialmente corretto e finito sul banco degli imputati per le intemperanze di pochi. Gli episodi che si sono verificati prima della sosta sono arrivati alla ribalta internazionale ma il capoluogo sardo, con in testa la società e tutta la tifoseria, ha intenzione di rispedire al mittente ogni accusa di razzismo tanto da adoperarsi perché certi comportamenti non accadano più.

VOLTARE PAGINA. Il Giudice Sportivo, pur con il supplemento di indagini, lo scorso 17 settembre ha deciso di non condannare a titolo di responsabilità oggettiva il sodalizio isolano che però sa di essere sotto la lente della Procura Federale. Non verranno tollerati altri comportamenti seppure messi in atto da pochi sostenitori. E allora il Cagliari è passato al contrattacco prendendo le distanze da chi non è in linea con le regole morali che il club rossoblù si è dato. Oggi, dopo aver festeggiato due giorni fa il primo anno di vita della “Curva Futura” (una delle tante azioni finalizzate al tifo sano e positivo che parte dai supporters più piccoli), verrà distribuito un opuscolo che da un lato utilizza le parole della poesia “Noi siamo sardi” di Grazia Deledda e dall’altro indica le linee guida di una società che non vuole avere niente da spartire con chi non condivide i valori del club. La Sardegna Arena, infatti, secondo il sodalizio rossoblù, non può essere la casa di chi ha in mente di mettere in atto comportamenti di discriminazione razziale che poco hanno a che vedere con il tifo. “Rispetto ed integrazione – si legge nel volantino in distribuzione oggi allo stadio – sono valori che da sempre fanno parte della nostra cultura. Difendiamoli tutti assieme con orgoglio. Aiutaci a far capire a chi dovesse tradire i nostri valori che questo non può essere il suo stadio. Siamo una Terra, un Popolo, una Squadra”. Una presa di posizione netta quella della società di Tommaso Giulini che non solo non vuole più finire al centro di polemiche come quelle che si sono scatenate nei giorni scorsi, ma allo stesso tempo non vuole subire spiacevoli sanzioni da parte della giustizia sportiva. Soprattutto perché la piazza non è mai stata razzista e gli eventuali episodi isolati vanno condannati e perseguiti per evitare che si ripetano. La tecnologia può essere d’aiuto ma la prima arma sarà il buonsenso di tutti e la collaborazione dei vari settori per isolare e allontanare chi non è accompagnato da un tifo positivo.

LA GARA. Anche perché questi episodi rischiano non solo di alimentare la pressione sulle partite ma allo stesso tempo di distrarre chi deve andare in campo. E Maran questa sera contro il Genoa si aspetta di vedere ulteriori progressi da parte dei suoi ragazzi e di raccogliere i primi tre punti in casa. Con Nainggolan ancora ai box, il tecnico rossoblù ha per nove undicesimi pronta la stessa squadra che ha battuto il Parma domenica e dovrà solo decidere se confermare Cacciatore e Castro o se lanciare Pinna e Birsa in un Cagliari che deve dimostrare ai suoi tifosi di aver trovato la strada giusta.

fonte:corroieredellosport

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