Positano. La Chiesa allo sbando

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Pochi episodi ma specchio di quello che sta avvenendo all’interno della Chiesa di Positano.

Ieri primo agosto, nella chiesa ai Mulini, alla presenza di decine di persone, don Ciriaco, per qualche motivo oscuro, ha deciso di non dare la Comunione ad un ragazzo americano.

Pare che il ragazzo non avesse capito, al momento dell’Eucaristia, cosa avesse detto il sacerdote.

Alla fine della celebrazione vi sono stati momenti di tensione tra il sacerdote ed i familiari, che volevano spiegazioni in merito a quanto accaduto.

Ricordiamo l’episodio della messa “dimenticata” lo scorso 24 giugno in occasione della solennità di S.Giovanni Battista, alla Chiesa S.Maria delle Grazie alla Chiesa Nuova, un susseguirsi di fatti un po’ particolari che coinvolge la Chiesa locale.

Lunedì 15 luglio, ecco ripresentarsi, sempre nello stesso luogo, un altro analogo episodio, solo che il sacerdote questa volta si era presentato ma, trovando la Chiesa chiusa, aveva ben pensato di fare dietrofront senza neanche trovare una soluzione fattibile per poter accedere all’edificio ecclesiastico (sarebbe bastata una telefonata a qualcuno che avesse in custodia le chiavi della Chiesa), lasciando quei pochi fedeli senza messa e a dir poco attoniti.

La Chiesa chiusa, un’emblema di quello che è ormai lo stato in cui versa la comunità parrocchiale locale di Positano. Ormai sembra sempre più una barca abbandonata in mezzo al mare, senza un capitano che la sappia guidare e la sappia riportare sulla giusta rotta. Una chiesa invecchiata, appesantita, in cui è difficile riconoscersi.

Una Chiesa che cerca di accogliere, raccogliere invano proseliti, tra i giovani specialmente. Ricordiamo “San Vito Giovani”,  lo show della statua del Patrono San Vito scarrozzato in 500, con concerti deserti, ora le richieste di soldi per la festa della Madonna dell’Assunta,  dopo gli sprechi di risorse , chiedendo ai locali di collaborare gratis mentre si pagano e si danno vantaggi in tutti i campi agli esterni e i forestieri, basta chiedersi se chi viene a fare concerti qui ci viene gratuitamente, ma in ogni caso sono graditi i non positanesi se si tratta di dare dei vantaggi.

Ma i soldi entrano eccome, Positano è ricchissima, per non parlare dei matrimoni che è un vero e proprio “business” . Ma quanti sono e come vengono gestiti?  Lo sa solo Dio, perchè non si riesce ad avere un rendiconto. E le proprietà della Chiesa?  Dalla Sponda a Fornillo immobili donati per i giovani, vengono utilizzati, almeno in parte,  come da volontà della Villani?  Dovremmo aprire non un altro capitolo, ma un libro.

Anche sui social e nella comunicazione i positanesi  sono stati cacciati . Una realtà in cui vige un solo pensiero, un solo dictat: cancellare con un colpo di spugna quello che c’era prima. E i positanesi quasi tutti, forse perchè la maggioranza preferiva chi c’era prima, salvo fare appelli quando si è in difficoltà, ovviamente a gratis.

Ma queste sono scelte dei fedeli, ognuno è libero di contribuire gratuitamente pur sapendo che altri vengono pagati, come e quanto chi lo sà, ricordiamo il buon don Raffaele Talamo che esponeva sempre pubblicamente i bilanci e le spese nei dettagli, ma non è accettabile che si vivi il rito religioso così fuori dai canoni e dalla fede a cui molti ancora tengono. E’ vero, col primato di Pietro, Gesù ha reso la Chiesa immune dall’insegnare errori, ma non dal commetterne. Infallibile non significa impeccabile.

Non c’è alcun dubbio che quella del secolarismo sia una grande sfida per le comunità cristiane. Papa Francesco sta rispondendo alla secolarizzazione del mondo attuale con un atteggiamento umile, con un dialogo seguìto da gesti di bontà e di maggiore comprensione verso tutti: un’«opzione» veramente evangelica per i cristiani di oggi.

Forse non sarebbe male seguire il successore di Pietro in questo, un insegnamento per tutti i cristiani, ma soprattutto per chi dovrebbe esserne la guida!

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