Napoli. Chiostro di San Domenico Maggiore. EDIPO RE(O). Progetto drammaturgico e regia di Gianmarco Cesario da Sofocle.

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    Articolo di Maurizio Vitiello – Sabato 31 agosto e Domenica 1° settembre 2019, si conclude la VI edizione di Classico Contemporaneo con una delle più note tragedie greche, “Edipo Re” di Sofocle.

    Sabato 31 agosto e Domenica 1° settembre 2019, si conclude la VI edizione di Classico Contemporaneo, con una delle più note tragedie greche, “Edipo Re” di Sofocle, che, nell’adattamento drammaturgico di Gianmarco Cesario, si trasforma “Edipo RE(O)” a sottolineare la doppia predestinazione che caratterizza la vita dell’eroe tragico.

    Chiostro di San Domenico Maggiore | Napoli
    CLASSICO CONTEMPORANEO
    direzione artistica
    GIANMARCO CESARO & MIRKO DI MARTINO
    sabato 31 agosto | domenica 1° settembre – ore 21:30
    EDIPO RE(O)
    progetto drammaturgico e regia Gianmarco Cesario da Sofocle
    con Danilo Rovani, Daniela Cenciotti, Antonio De Rosa, Salvatore Sannino, Antonio Gargiulo, Gianluca Masone, Denise Capuano, Luca Lombardi
    danzatrice e coreografa Rossella Fusco
    e con la piccola Luna Fusco
    musiche eseguite dal vivo da Anthony Della Ragione
    costumi e set design Melissa De Vincenzo

    Ecco la scheda sullo spettacolo:
    Edipo è un predestinato, al regno e alla colpa.
    Edipo Re è, quindi, anche Edipo Reo: da questo assunto parte la scelta di raccontare, attraverso il verso di Sofocle, quello che è il rapporto dell’uomo con la colpa.
    Edipo è costretto dagli dei a scontare una colpa precedente, quella di suo padre Laio, che aveva stuprato il giovane Crisippo, tradendo, così la, fiducia dell’amico Pelope, padre del ragazzo
    È, pertanto, importante sottolineare come la mitologia greca, e quindi Sofocle, autore della tragedia, ci raccontino quello che la moderna sociologia analizza e su cui si dibatte in ambito giuridico e politico: l’influenza ambientale e familiare sui comportamenti di chi agisce fuori dalla legalità.
    Per questo motivo ci è sembrato particolarmente indicato giocare sin dal titolo con i termini “Re” e “Reo”, che sono legati al destino dell’inconsapevole Edipo, che diventa suo malgrado re e reo, ed abbiamo voluto raccontare il suo mito attraverso una riscrittura che, partendo da Sofocle si contamini con la violenza espressiva di Seneca.
    Da millenni Edipo ripercorre la sua tragedia umana, in una sorta di thriller psicologico.
    In una città devastata da un cataclisma (la peste), egli vive in un’atmosfera di sospensione temporale che ne intensifica la tensione emotiva, il suo terrore per una verità rivelata gradualmente, disegnata da un destino al quale non si può sfuggire.
    Indagando sulle cause di un omicidio, Edipo scopre la sua vera storia, la sua identità e, soprattutto, il sé stesso interiore, tra i ruderi di una città fantasma, scomposta come lo è la sua vita maledetta, alla cui narrazione fanno da contrappunto le musiche eseguite dal vivo da Anthony Della Ragione su percussioni e i movimenti coreografici di Rossella Fusco.

    Da vedere.

    Maurizio Vitiello

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