La grinta di Mihajlovic, lascia l’ospedale per guidare sul campo il suo Bologna

L' allenatore malato di leucemia conquista la copertina della prima di A

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    A conquistare la copertina della prima giornata di Serie A non è la Juventus, il Napoli, Ronaldo e compagnia varia, ma è Sinisa Mihajlovic, l’allenatore del Bologna malato di leucemia, lascia l’ospedale dove si sta curando per guidare la sua squadra sul campo, portandola al pareggio 1-1 contro il Verona. Tutto lo stadio scaligero ha accolto con un’ovazione l’ingresso sul campo di quest’uomo di sport, guerriero, portabandiera della lotta contro la malattia, perchè c’è bisogno anche dell’esempio e del coraggio dei personaggi ‘noti’, per dare lustro anche a chi lotta ugualmente con ardore e sacrifcio  contro la malattia ma non ha i riflettori della ribalta.

    L’ allenatore di rossoblu da quaranta giorni combatte con una leucemia e aveva seguito tutta la preparazione, amichevoli compresi, a distanza. Ma nel pomeriggio ha lasciato l’ospedale Sant’Orsola del capoluogo emiliano nel quale si trova per le cure e ha raggiunto la squadra per guidarla direttamente.

    Mihajlovic è arrivato con un’auto dietro al pullman della squadra. Tra i giocatori sorpresi per la presenza inattesa, Mihajlovic ha tenuto la consueta riunione tecnica che si tiene in albergo prima di partire per lo stadio, teatro della partita. Poco dopo è arrivata la conferma direttamente dalla società: “Mister Sinisa Mihajlovic ha raggiunto la squadra in albergo e sarà regolarmente in panchina”. All’ingresso in campo, Mihajlovic è stato accolto da un’ovazione da brivido.

    Il tecnico ha seguito la partita fino al secondo minuto di recupero, poi è corso via dallo stadio accompagnato da ovazioni e applausi da parte di tutto il Bentegodi. Un atto di coraggio che ha catturato, senza volerlo, la copertina dell’interno primo turno di campionato. Verona e Bologna hanno pareggiato 1-1, durante il match, Sinisa ha diretto con grande lucidità la sua squadra che ha giocato con impegno massimo per onorare la propria guida.

    Tratto da La Sicilia

     

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