Capri . Basta con l’isola “discoteca”. Baccano dalle piazze ai parchi pubblici e intervengono i carabinieri

Capri . Basta con l’isola “discoteca”. Baccano dalle piazze ai parchi pubblici e intervengono i carabinieri
Capri da isola della quiete, dove Neruda ascoltava «il rumore del vento» (così canta in una sua ode all’isola il poeta cileno, che a Capri scrisse «I versi del Capitano), rischia di trasformarsi in una maxi discoteca all’aperto, come scrive Anna Maria Boniello. Ieri la rete ha lanciato l’ennesima polemica che ha visto subito coinvolti rappresentanti delle istituzioni, imprenditori e forze dell’ordine ai quali si chiede di tutelare la quiete notturna di villeggianti e residenti, in particolare quelli che abitano nel centro storico dove il silenzio è stato sempre di casa, e nei vicoletti più importanti intorno alle strade griffate della movida. La polemica è iniziata su Facebook quando un imprenditore ha pubblicato un post, poco dopo la mezzanotte, lamentando «l’eccessiva musica» che proveniva dal parco pubblico «trasformato quasi in una discoteca all’aperto». I carabinieri sono subito intervenuti diffidando due esercizi pubblici del centro storico ad abbassare il volume degli impianti stereofonici che, regolamento comunale alla mano, non possono essere tenuti all’esterno delle attività commerciali. Lavoro che va avanti in realtà dai primi di agosto, per fronteggiare le continue chiamate che arrivano da parte degli abitanti di quelle zone. E ieri in piazzetta non si parlava d’altro.
IL REGOLAMENTOLa musica ad alto volume può essere diffusa solo nei night club, nelle taverne o comunque in locali al chiuso per non turbare la quiete pubblica. E invece il fenomeno degli stereo che sparano decibel senza sosta si sta allargando a macchia d’olio, non c’è ristorante, wine bar ma anche negozio di abbigliamento e souvenir che rinunci alla sua «colonna sonora», tanto che per trovare un po’ di pace bisogna allontanarsi dal centro abitato e pure lì, anche a notte inoltrata arriva il rimbombo di casse ed amplificatori che turbano la bellezza del posto. Il Comune già dal 2017 ha varato un regolamento in cui vengono disciplinate tutte le norme per le attività musicali sia nei pubblici esercizi che in altri luoghi di intrattenimento. Un lunghissimo elenco che è stato approvato in Consiglio comunale: vi si legge che l’uso di impianti radiofonici, apparecchi televisivi o in genere di apparecchiature per la diffusione sonora devono essere messi in funzione solo all’interno dei locali ed essere utilizzati solo per musica d’ambiente a completamento dell’attività principale come ristoranti e bar. In ogni caso diffondere musica è consentito tra le 9 e le 24.
LE REAZIONI«Ora si sta esagerando, noi abbiamo l’obbligo di far capire a tutti che il silenzio è un valore per la nostra isola e l’eccessivo utilizzo della musica, che fuoriesce all’esterno delle varie attività commerciali, fa perdere una delle più importanti ed apprezzate caratteristiche di Capri, facendola diventare un luogo turistico vacanziero simile a tanti altri», tuona il sindaco Marino Lembo. «Il fascino di Capri sta in ben altre cose e proprio per mantenere inalterate le nostre caratteristiche e la nostra storia ci preoccupiamo di varare ordinanze e regolamenti in continuazione. Ora che abbiamo raggiunto la soglia massima, c’è ben poco da fare ancora su fronte della disciplina e delle regole, perciò – conclude il sindaco – ci aspettiamo una fattiva collaborazione da parte delle categorie e degli imprenditori. Al di là della repressione del fenomeno, che comunque continuerà, ci aiutino loro a difendere quegli elementi fondamentali come pulizia, silenzio e bellezze naturale che sono sempre state le caratteristiche principali che attraggono turisti da ogni parte del mondo per visitare la nostra bella Capri».

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