Pozzuoli sotto choc per la morte del piccolo Davide in piscina alla festa di matrimonio

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Pozzuoli sotto choc per la morte del piccolo Davide in piscina alla festa di matrimonio dolore, l’angoscia, per quel corpicino nudo che l’infermiera ha coperto con un lenzuolino, come se bastasse un pezzo di stoffa a nascondere agli occhi di una madre e di un padre la tragedia più grande. Perdere un figlio. Nella frazione di un attimo. Dai tuffi fragorosi di bambini pazzi di allegria al silenzio della morte è stato un decimo di secondo. È bastato staccare gli occhi dall’azzurro luccicante della piscina a sfioro, principale attrazione del Kora, location di eventi di Pozzuoli, per piombare nel buio senza vie d’uscite. Davide Marciano avrebbe compiuto quattro anni a ottobre. Ieri indossava un panciotto azzurro, i capelli biondi pettinati su un lato e un sorriso dolce che, a guardarlo ora, vien da piangere. Non ci saranno feste, non ci saranno le quattro candeline da spegnere al suo compleanno. Davide è morto dopo essere entrato nella piscina del ristorante dove, con la famiglia, partecipava alla festa di nozze della cugina di sua madre. Come sia potuto succedere, chi avrebbe dovuto sorvegliarlo, perché Davide e i suoi cuginetti facessero il bagno dopo mangiato, saranno le indagini a chiarirlo. Le sta coordinando la Procura di Napoli, VI sezione diretta dall’aggiunto Giuseppe Lucantonio che si occupa di reati in materia di colpe professionali e violazione penale e civile della normativa del lavoro. Si sa che intorno alla mezzanotte il piccolo e altri bambini si sono ritrovati in piscina. Benché non ci fosse l’autorizzazione a bagnarsi, i ragazzini si sono tuffati. Non è chiaro se anche Davide fosse tra loro o se è scivolato mentre camminava a bordo vasca. Era nudo quando sono iniziate le manovre di rianimazione, il che fa presupporre che si sia spogliato e abbia seguito gli amichetti in acqua. Non si esclude neanche che i vestiti gli siano stati tolti durante le prime manovre di rianimazione. Ma sono ipotesi. Come quella che quando è entrato in acqua abbia avuto una congestione intestinale. Di certo, avendo partecipato a una festa di matrimonio, il piccolo avrà mangiato più del solito. E, ha detto suo papà alla polizia, quando è stato tirato fuori dall’acqua e per primo ha cercato di rianimarlo, Davide ha vomitato.
I SOCCORSI
La chiamata al 118 è scattata intorno alla mezzanotte. E poco dopo, alla luce della gravità dei fatti, al Kora è arrivata anche la polizia. Gli agenti del commissariato di Pozzuoli hanno interrogato gli animatori che si stavano occupando dei bambini e il papà di Davide, Luigi Marciano, di Maddaloni. La prima ad accorgersi del corpicino che galleggiava a pancia in giù è stata una delle animatrici. «Stavo accudendo un bambino che aveva avuto un rigurgito, quando ho visto il corpo in acqua», ha riferito la ragazza alla polizia. «A quel punto ho lasciato il ragazzino che stava vomitando e mi sono tuffata». Davide è stato adagiato a bordo vasca. Solo a quel punto l’attenzione di tutti gli invitati, seduti ai tavoli intorno alla piscina, si è concentrata su di lui. Ma era già tardi. Prima il papà, poi l’infermiera del 118 hanno tentato di rianimarlo, ma Davide è morto. Inutile anche la corsa disperata verso l’ospedale di Pozzuoli dove, quando i medici hanno comunicato il decesso del bambino, la disperazione della madre, del padre, del fratellino maggiore di Davide ha riempito di grida strazianti la sala d’attesa del Pronto soccorso. Minuti interminabili di comprensibile disperazione che hanno richiesto l’intervento della polizia. In quello stesso frangente, la piscina del Kora e i filmati registrati dalle telecamere del locale finivano sotto sequestro. E iniziava una lunga notte. Infinita per i genitori di Davide che hanno altri due figli, uno di due anni più grande del bimbo deceduto, l’altra ancora in fasce ai quali toccherà spiegare che il loro fratellino non c’è più. Una notte che difficilmente dimenticheranno anche gli animatori del Kora chiamati dagli agenti a ricostruire le fasi di un dramma che, presumibilmente, porterà all’apertura di un fascicolo per omicidio colposo.
L’INCHIESTA
La prima tappa decisiva per le indagini è fissata per domani, all’istituto di medicina legale del II Policlinico di Napoli, dove sarà eseguita l’autopsia. Gli esami chiariranno se Davide è morto per annegamento, se ha avuto una congestione intestinale o se, ancora, è caduto e si è ferito prima di finire in acqua. La Scientifica ha eseguito i rilievi sul posto e, insieme a ciò che hanno raccontato i testimoni, gli inquirenti stanno ricostruendo i contorni della vicenda. Si attende anche che, dallo studio delle normative che regolano l’accesso alle piscine in locali non destinati alla balneazione, si comprenda per quale ragione i bambini, e non solo Davide, stessero facendo il bagno. Alcuni di loro, infatti, indossavano il costume. Non Davide che, almeno all’arrivo della polizia, era completamente nudo. Circostanza che fa ipotizzare che si sia spogliato per andare in acqua con gli altri, ma non avesse il costumino perché i suoi genitori non avevano programmato che i piccoli entrassero in piscina. Dettagli utili all’inchiesta, ma futili di fronte all’enormità di un dramma che ha scosso non solo la famiglia di Davide, ma anche i gestori del locale. E che potrebbe essere frutto di un solo, tragico istante di distrazione di massa.

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