Sant’Antonio Abate. Deposito a fuoco, pista dolosa

Sant’Antonio Abate ( Napoli ) – Dai Monti Lattari al confine con Gragnano e Pompei si vedevano fiamme ovunque , ad andare a fuoco è un deposito in cui erano stoccati imballaggi e confezioni ancora inutilizzati, ma soprattutto rifiuti speciali non pericolosi, alla periferia di Sant’Antonio Abate, gestito da una ditta che confina con diversi capannoni tra cui l’ex macello, una rivendita all’ingrosso di legname e pellet. Il vasto incendio si è sviluppato nella serata di ieri in un deposito nella periferia abatese, in uno dei tanti capannoni industriali in via Casarielli, dove si trovano anche diverse fabbriche di pomodori.
Quel capannone in particolare da mesi è adibito a sito di stoccaggio di «rifiuti differenziati non tossici», tra cui materassi e altra immondizia, come fanno sapere le forze dell’ordine, intervenute in pochi minuti sul posto. E poi accanto ci sono migliaia di confezioni ancora vuote da utilizzare durante la produzione di pomodori. Le fiamme, molto alte, hanno sprigionato una densa coltre di fumo nero, visibile da tutta Sant’Antonio Abate e dai Comuni limitrofi. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della stazione di Sant’Antonio Abate e della compagnia di Castellammare di Stabia, con i vigili del fuoco del distaccamento di Torre del Greco coadiuvati da squadre provenienti da Napoli (in totale sono tre) e dal personale della Protezioni Civile per lo spegnimento del rogo. Tutta la zona è stata circoscritta dalle forze dell’ordine per evitare di far avvicinare i tanti, troppi, curiosi accorsi sul posto per assistere al triste spettacolo del fuoco.
LA PISTA DOLOSA
«A scopo precauzionale e di sicurezza ha comunicato tramite la pagina Facebook ufficiale dell’amministrazione comunale abatese la neo sindaca Ilaria Abagnale invitiamo i cittadini a non recarsi presso la zona interessata, a non creare disagi e rallentamenti ai mezzi dei Vigili del Fuoco. Invitiamo a restare in casa e lasciare chiuse porte e finestre per evitare inalazioni nocive per grandi e piccoli». In tarda serata, il vento ha spinto i fumi nocivi anche verso i Comuni limitrofi, rendendo l’aria irrespirabile. A parte le probabili concentrazioni alte di diossina, il pericolo immediato intorno alla mezzanotte era rappresentato dall’estensione del rogo: le fiamme, infatti, stavano lambendo il vicino deposito di legname e pellet. Nel frattempo, sono state evacuate alcune abitazioni e una stalla presenti in zona, ma per fortuna non si registrano feriti, né intossicazioni da fumo. Al momento è impossibile stabilire le cause dell’incendio, così come è complicato escludere la pista dolosa, che sembra essere quella più facilmente percorribile, viste le dimensioni assunte dal rogo in così poco tempo, dal primo innesco segnalato poco prima delle 22.

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