Ravello, divieto bruciatura sterpaglie. Il Comune avverte: “Multe fino a 500 euro”

Un problema che noi ci siamo trovati ad affrontare e combattere più e più volte, in primis dando voce a chi aveva necessità di difendere i propri diritti. Quello della bruciatura delle sterpaglie in Costiera Amalfitana, specialmente nelle zone collinari ma non solo, è un problema non da poco. Spesso la procedura viene portata avanti contro le regole basilari, portando disagi enormi a chi si ritrova a poca distanza dalle fiamme e dal fumo.

Ricordiamo che bruciare residui vegetali in genere, ad esempio toppie, ramaglie e avanzi di potature, è una pratica agricola molto diffusa, in quanto per molti anni si è trattato di un’attività lecita. Alla luce dei più recenti interventi normativi è necessario adottare particolari cautele in quanto si rischia di incorrere in sanzioni civili, ma anche penali.

Il Comune di Ravello ha deciso di ricordare che tale pratica è vietata dal prossimo 15 giugno:

Si ricorda che, ai sensi della normativa vigente, DAL 15 GIUGNO AL 30 SETTEMBRE É DISPOSTO L’ASSOLUTO DIVIETO DI BRUCIATURA STERPAGLIE, FALCI E RESIDUI DI POTATURA.

Si ricorda, inoltre, ai proprietari e detentori, a qualsiasi titolo di legge, di giardini, fondi, terrazzamenti, cortili, macere, costoni rocciosi e appezzamenti di terreno di qualsiasi genere, di procedere alla regolare pulizia e manutenzione ordinaria delle stesse.

I trasgressori saranno puniti, con salvezza di ogni azione penale, con una sanzione amministrativa pecuniaria da Euro 25,00 ad Euro 500,00, a norma dell’art. 7 bis del D.Lgs. n.267/2000, introdotto dalla Legge n.3 del 16/01/2003.

Commenti

Translate »