Pagani, decaduto per incompatibilità Alberigo Gambino. Bufera sul comune

Neanche il tempo di insediarsi, il sindaco di Pagani e la sua giunta già si vedono annullate le nomine. Questa mattina è stato notificato l’atto di decadenza al Palazzo San Carlo, in merito all’incandidabilità di Alberico Gambino, dopo il trionfo elettorale al ballottaggio dello scorso 9 giugno, in cui ha battuto l’ex alleato Salvatore Bottone. Ora si aprono nuovi scenari sulla politica del comune dell’Agro Nocerino Sarnese, che rischia di cadere nuovamente nella spirale del commissariamento.

“Si tratta di un parere quello consegnato dalla Prefettura di Salerno al segretario generale del Comune di Pagani. Non vi è, al momento, alcun provvedimento. Attenderemo le prossime ore per valutare il da farsi – così ha accolto la notizia lo staff di Gambino – La sua incandidabilità nasce dallo scioglimento del consiglio comunale avvenuto nel 2012. In tutti e tre i gradi di giudizio. Gambino è stato prosciolto perché il reato non sussiste”. Gambino fu infatti assolto nell’ambito del processo Linea d’Ombra.

“Presenterò un’interrogazione urgente al ministro dell’Interno Matteo Salvini, sollecitando un intervento sul caso della decadenza di Alberico Gambino dalla carica di sindaco di Pagani – ha annunciato il questore alla Camera dei Deputati Edmondo Cirielli – La decadenza del sindaco Gambino, eletto il 9 giugno scorso, è stata decisa sulla base dell’interpretazione di una norma sull’incandidabilità. Interpretazione che non può ledere la volontà popolare, che il 9 giugno si è espressa eleggendo sindaco e consiglio comunale.”

“La candidatura di Gambino era stata accettata dallo stesso Stato che oggi ne dichiara decadenza – afferma il parlamentare di Fratelli d’Italia, Cirielli – Siamo in presenza di un pericoloso vulnus democratico. Gli uffici del Ministero, evidentemente ancora politicamente vicini al Pd, avrebbero dovuto salvare almeno giunta e consiglio, eletti dal popolo, garantendo il principio democratico”. La Suprema Corte aveva depositato l’11 giugno la sentenza di incandidabilità: il sindaco si è insediato lo scorso 13 giugno, due giorni dopo la sentenza.

“La verità è che chi ha sentenze del genere in sospeso non dovrebbe proprio avvicinarsi alle elezioni e a ruoli pubblici prima di aver chiarito la sua posizione, – ha affermato Virginia Villani del M5S – sarebbe una scelta di buon senso. Nel frattempo però, questo Governo ha inasprito le pene sulle incandidabilità e anche in questo ambito, stiamo cambiando rotta! Al Prefetto di Salerno chiederò chiarezza e celerità sull’iter da seguire per fare in modo che a Pagani possa esserci presto un nuovo governo.”

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