Monte Faito, Vico Equense. I Residenti alla risposta del Primo Cittadino sulla Petizione: “Caro Sindaco, non si offenda, si vorrebbe essere d’aiuto!”

“Caro Sindaco,
in risposta alla petizione lanciata su CHANGE.ORG, come riportato nell’articolo apparso su IL MATTINO del 16 giugno, lei si dichiara “colpito e amareggiato dalla petizione”, aggiungendo anche che “fa e ha fatto tutto per la comunità del Faito…”.

Non si offenda e non pensi nemmeno che con la petizione si stia attaccando la sua persona o la sua carica perché, anzi, si vorrebbe tanto poterle essere di aiuto! Si cominci piuttosto a rendere conto che questa petizione nasce da un profondo malessere e dalla stanchezza di una comunità che da anni e anni, davvero troppi, è isolata e abbandonata a sé stessa. Lei si è oramai assunto anche la funzione relativa alle “problematiche del Faito” ma chi risiede al Faito e ama molto questa montagna, vorrebbe che i “problemi” venissero risolti una volta per tutte!

E vorremmo anche che il Comune di Vico Equense – ed il suo Sindaco in primis – siano più attenti a salvaguardare la montagna e a vigilare sugli abusi che sono commessi nella località, a volte senza nemmeno che il Sindaco stesso lo sappia!

E allora:
– Se a luglio del 2017 si avviano i lavori di rifacimento dell’asfalto della ex SS 269 del Faito e il giorno stesso l’Assessore ai LLPP li blocca senza nemmeno informare il Sindaco… di chi è la responsabilità?

– Se durante i devastanti incendi dell’agosto 2017, le si chiede espressamente di far intervenire l’Esercito per rimuovere tronchi bruciati e massi pericolanti ma il Sindaco si fida invece delle “parole” dell’Assessore ai LLPP – “qui non crolla niente” – e poi invece frana tutto, per poco non ci scappa il morto e l’unica strada di accesso al Faito diventa impraticabile ed è chiusa al transito per quasi 8 mesi… di chi è la responsabilità?

– Se rocce e frana vengono poi portate e depositate in area picnic del Faito, accanto a un parco giochi di bambini e al centro sportivo del Faito, il materiale detritico è lasciato incustodito e non sorvegliato di modo che vi si continuano a sversare altri materiali, anche inquinanti, e si forma una vera e propria discarica all’aperto che, in questo preciso momento, è ancora lì, in bella vista di residenti e turisti, accessibile da adulti e bambini e per la quale ci sono state mille denunce… di chi è la responsabilità?

– Se poi nell’autunno del 2017 l’Assessore ai LLPP abbatte a picconate parte dei muretti di protezione della ex SS 269 del Faito e, da allora e ancora in questo preciso momento, non sono ripristinati e nemmeno segnalati adeguatamente così che prima o poi una macchina pure cadrà nel precipizio (… aspettiamo ci scappi il morto?)… di chi è la responsabilità?

– Se la pubblica illuminazione al Faito non funziona, la maggior parte delle strade sono al buio, i lampioni sono abbandonati a bordo strada o tra i cespugli, molti cavi elettrici tra i lampioni sono appesi o scoperti e prima o poi qualcuno si farà male… di chi è la responsabilità?

– Se l’ufficio tecnico autorizza il taglio di alberi anche secolari in aree private o pubbliche senza l’autorizzazione dell’Ente Parco e unica ad intervenire è la Magistratura che mette anche sotto sequestro l’area … di chi è la responsabilità?

– Se si abbattono alberi, si passano ruspe e si realizzano parcheggi privati in area pubblica e unica ad intervenire è ancora una volta solo la Magistratura che mette sotto sequestro l’area… di chi è la responsabilità?

– Se trascorrono anni e, d’inverno, le auto continuano a restare impantanate nel “laghetto” della via Cresta e il Comune continua invece a preferire di risarcire i malcapitati piuttosto che risolvere il problema di deflusso delle acque piovane… di chi è la responsabilità?

– Se trascorrono mesi e mesi da quando, ancora sulla via Cresta, sprofonda un tratto di strada e il Comune si limita a segnalarlo con un po’ di nastro, peraltro subito volato via, ma non procede alle riparazioni così che la strada è tuttora impraticabile e pericolosa… di chi è la responsabilità?

– Se molti cani continuano ad essere abbandonati e branchi di maremmani vagano indisturbati sulla montagna e tra i tavolini dei bar… di chi è la responsabilità?

– Se mancano cassonetti chiusi, l’immondizia è raccolta in modo saltuario, i sacchetti sono aperti da cani e cavalli in cerca di cibo e i rifiuti restano ad inquinare scarpate e valli della montagna… di chi è la responsabilità?

– Se le telecamere di sorveglianza non funzionano, non passano mai vigili o forze dell’ordine, i residenti subiscono furti e, malgrado proteste e segnalazioni, continuano a non sentirsi sicuri in casa loro… di chi è la responsabilità?

– Se, malgrado la devastante esperienza già vissuta e le ustioni di cui è stato vittima un residente, si continua a non dotare il Faito di telecamere di sorveglianza e, soprattutto, di idranti da attivare in caso di incendio… di chi è la responsabilità?

– E poi… fonte della Lontra inquinata, strade dissestate, interruzioni di servizi pubblici… ecc., ecc. Di chi è la responsabilità di tutto questo?
Certo non dei residenti o dei numerosissimi vacanzieri e turisti del Faito…

Se anche non è stato lei, Sindaco, a provocare tutto ciò… almeno non volontariamente, certamente non può più continuare ad ignorare tutto ciò, non vedere, non intervenire, lasciar fare e fidarsi ancora di chi forse non meritava tanta fiducia, e non dovrebbe nemmeno continuare ad assumersi tutte quelle gravi responsabilità mentre il principale attore resta spettatore, comodamente seduto in platea a godersi la visione di questo “film”, certamente sorridente, forse addirittura compiaciuto e sicuramente tranquillo perchè sa che non subirà mai le conseguenze civili o penali del suo agire spregiudicato!

E questa spregiudicatezza sta proprio nel voler continuare a trattare un bene pubblico – bene di inestimabile valore naturale e paesaggistico – come un bene privato e soprattutto nel farne oggetto di qualsiasi violenza e abuso, in spregio di ogni norma in materia, con costi sociali elevatissimi e in danno dei contribuenti… a partire da quelli più direttamente colpiti, ovvero dai residenti del Faito che, a fronte di tributi paragonabili a quelli corrisposti dai contribuenti di Sorrento e di Capri, non ricevono equiparabili servizi pubblici e si ritrovano anzi a vivere al buio tra rifiuti di ogni sorta, cavi appesi e scoperti, discariche all’aperto e aree sequestrate dalla magistratura…

E allora? Le possiamo dare un piccolo suggerimento? Si amareggi di meno e controlli di più quanto decidono di fare o autorizzare gli Assessori che lei stesso ha voluto al suo fianco nonché gli uffici del Comune che lei rappresenta…

Dovremmo avere un interesse comune – la salvaguardia e la tutela di una parte del territorio di Vico Equense – e per amore del quale noi tutti residenti siamo i primi disponibili non solo a collaborare ma ad aiutare anche il Comune!
Sindaco, si avvalga di Assessori validi, ci chieda una mano e noi… gliel’abbiamo già offerta!”.

Pino De Vivo insieme con residenti, commercianti e villeggianti di Monte Faito

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