Atrani. Alterco tra il vicensindaco Michele Siravo ed un consigliere di opposizione. Ecco cosa è accaduto

Il vicensindaco di Atrani Michele Siravo sarebbe stato attaccato da un consigliere di opposizione. Siravo ha spiegato che, dopo aver consegnato una sua missiva al protocollo del Comune da consegnare ai tre soggetti della minoranza (presenti nell’ufficio), in quanto ignoravano la materia della legge sull’accesso agli atti dei consiglieri comunali. Il sig. Cretella – dichiara Siravo – leggendo il documento ha urlato. “Che vuol dire? Che siamo ‘ignoranti’? … Ignorare la materia dell’accesso non vuol dire essere ignoranti”. Il sig. Cretella si è dunque avvicinato con il suo viso a quello di Siravo (sempre secondo la ricostruzione del vicesindaco) urlandogli che lui non poteva stare lì per rispetto della privacy. Alla domanda di Siravo che gli chiedeva chi fosse Cretella ha risposto di essere un consigliere comunale. E Sirava ha ribattuto affermando di essere il vicesindaco e che, quindi, potevano stare entrambi senza problemi di privacy.

Ecco il testo del documento che ha fatto scatenare l’alterco:

Oggetto. Accesso atti note 3620 e 3621 del 17.06.2019

Cari colleghi consiglieri, ho potuto apprendere dalle note n. 3620 e 3621 del 17.06.2019, indirizzate anche al sottoscritto, di un vostro accesso agli atti con riferimento alle seguenti normative: 1. legge 241 del 1990 – Legge sul procedimento amministrativo – che all’art. 22 rubricato “Definizioni e principi in materia di accesso – comma 1 lett. B recita: “… Ai fini del presente capo di intende: … per “interessati”, tutti i soggetti privati, compresi quelli portatori di interessi pubblici o diffusi che abbiano un interesse diretto, concreto e attuale, corrispondente ad una situazione giuridicamente tutelata e collegata al documento al quale è chiesto l’accesso…”;  all’art. 25 comma 2 rubricato – Modalità di esercizio del diritto di accesso e ricorsi – stabilisce speficatamente che: “… La richiesta di accesso ai documenti deve essere motivata…”; 2. Regolamento del Consiglio Comunale. Riferimento, a mio avviso errato, in quanto la parte inerente l’accesso agli atti dei consiglieri comunali è stata revocata con la delibera che ha approvato il nuovo “Regolamento sul diritto di accesso agli atti amministrativi”: atti ben conosciuti dal consigliere Proto Emiddio, in quanto presente alla riunione di consiglio che ha adottato il regolamento e pubblicati nell’apposita sezione del sito istituzionale. Orbene le due normative di accesso agli atti, legge 241/1990 e art. 43 del TUEL sono sostanzialmente diverse. La prima tipologia di accesso presuppone la motivazione all’accesso e che sia subordinato ad un interesse diretto, concreto e attuale dell’istante: i documenti richiesti devono riguardare direttamente l’istante e devono essere pertinenti alla situazione giuridica alla base della domanda di accesso presentata. L’altro caso (accesso consiglieri comunali) non presuppone né la motivazione, né l’interesse diretto, concreto e attuale dell’istante. Sia la legge 241/1990, sia il Regolamento sull’accesso agli atti del Comune di Atrani, che disciplina anche l’accesso dei consiglieri comunali, prevede specificatamente a chi indirizzare la richiesta di accesso. Ciò premesso, né la legge, né lo Statuto, né tantomeno il regolamento del Comune di Atrani prescrivono in capo a chicchessia in intestazione, genericamente ed indistintamente, un obbligo di riscontrare le istanze formulate a meno che il soggetto, cui sono indirizzate le richieste, non sia il Responsabile dell’Ufficio nella cui competenza ricadano gli atti richiesti in ostensione. Detto in altri termini, non è la mera indicazione dei destinatari ad opera dell’istante a radicare, di per sé, la competenza ed il connesso obbligo in capo agli stessi di evadere l’istanza, potendo lo stesso discendere unicamente dalla legge, dal regolamento o dallo statuto, giammai dalla volontà del richiedente. Il sottoscritto non è né responsabile di procedimento, né responsabile di area competente che dispone degli atti da voi richiesti e considerato che siete consiglieri di vasta esperienza, con attività politica ultradecennale, ritengo le vostre note indirizzate al sottoscritto una mera distrazione. Vi invito ad inoltrare le Vs richiesta  unicamente ai Responsabili che detengono gli atti da voi richiamati”.

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