Vico Equense, droga nella movida: 16 indagati a processo. Chiusa la prima inchiesta

Vico Equense, Penisola Sorrentina. Finalmente c’è una svolta sul caso dello spaccio di droga nella movida in Penisola, che il marzo scorso portò a 17 arresti nell’ambito del blitz “Terra delle Sirene”. La Procura di Torre Annunziata la prima parte dell’inchiesta, come riporta il collega di Metropolis Salvatore Dare, per 16 dei 29 indagati adesso spunta il rischio del processo: sono personaggi ritenuti di secondo piano in questo ingente business, che secondo i carabinieri della compagnia di Sorrento, veniva gestito da spacciatori vicini ai Di Martino di Gragnano: nella retata di marzo fu difatti arrestato anche Fabio Di Martino, il figlio del boss Leonardo Di Martino, detto ‘o lione, arresti che coinvolsero anche lo zio Mario Molinari.

I sedici indagati sono di Vico Equense, Piano di Sorrento, Sant’Agnello, Meta e Castellammare di Stabia. Hanno ricevuto l’avviso di conclusione delle indagini preliminari Filippo Caccioppoli, Veronica Silvestri, Ciro Cinque, Raffaele Ciampa, Giuseppe Di Somma, Aniello Vanacore, Francesco Astarita, Giuseppe Guardato, Michele Arpino, Michele Donnarumma, Raffaella Vicino, Francesco Porzio, Ugo Rapicano, Umberto Ingenito e Luca Leone ( Emanuele Iozzino solo per evasione dai domiciliari, ndr ).  Il ruolo di queste persone è ritenuto minore, ma dovranno rispondere di alcuni episodi di vendita di sostanze stupefacenti, infatti nessuno di questi è stato tratto in arresto: per loro il Gip di Torre
Annunziata Antonello Anzalone, stabilì complessivamente sette obblighi dipresentazione alla polizia giudiziaria e un divieto di dimora nella provincia. Le ipotesi indicano quindi che hanno avuto una responsabilità minore in questi loschi affari, dove altre persone sono state colpite da misure cautelari, con posizione ben più grave.
I sedici indagati potranno chiedere eventualmente di essere nuovamente interrogati dal sostituto procuratore
titolare dell’inchiesta Emilio Prisco, in modo da presentare memorie difensive che scongiurano il rischio di un processo: la Procura di Torre Annunziata entro venti giorni potrà presentare il rinvio a giudizio da sottoporre al Gup, anche se si profila un possibile patteggiamento, data la posizione di alcuni di questi indagati. Intanto le indagini sul traffico di droga proseguono dopo il blitz. Un uomo, mesi fa finito nei guai con l’accusa di spaccio di sostanze stupefacenti, ha iniziato a collaborare con le forze dell’ordine, disvelando agli investigatori connivenze e piste di approvvigionamento, con informazioni che unite ai riscontri delle indagini, hanno aperto la pista sui rapporti tra consumo di droga e le cliente. L’ex spacciatore non ha lo status di collaboratore di giustizia: l’uomo non ha rivolto accuse precise agli indagati del maxi blitz. La conoscenza su queste dinamiche resta comunque una svolta investigativa importante per la Procura.
Fra questi precisiamo che Emanuele Iozzino è indagato solo per evasione dai domiciliari

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