Torre Annunziata processo a presunti carabinieri infedeli per spaccio partito da carabiniere di Sorrento

E’ durata quasi sei ore l’udienza che ha visto non pochi momenti di tensione tra accusa e difesa nell’ambito del processo ai presunti carabinieri infedeli di Torre Annunziata. Al centro del dibattimento un sequestro di cocaina “sospetto” fatto dai militari agli ordini dell’allora capitano Pasquale Sario. Che, come riporta ‘Il Mattino’, in un articolo di Dario Sautto, secondo la Procura, era stato corrotto, insieme con l’appuntato Sandro Acunzo (congedato dall’Arma con disonore) e al luogotenente Gaetano Desiderio, dal boss Franco Casillo. ‘Vurzella’, infatti, avrebbe passato loro informazioni in grado di far portare a termine arresti e sequestri eccellenti in cambio di favori. Come proprio nel caso in questione risalente al 19 gennaio 2009. Quando i tre e un altro ufficiale hanno una soffiata e si recano, come ricostruito dal successore di Sario, il colonnello Alessandro Amadei, che ha condotto le indagini interne, al porto di Napoli, dove trovano in un container 8 borsoni pieni di cocaina. La prima notizia ufficiale trasmessa parla di 350 kg di droga, ma su questo si avrà modo di tornare più avanti.

Il boss di Torre Annunziata Franco Casillo, detto ‘vurzella’
Anche perché a creare un incidente diplomatico ci pensa una delega di indagine con la quale i carabinieri estromettono i finanzieri che avrebbero, anzi, hanno competenza sui controlli doganali, ma che, invece, devono restare a guardare. Delega che, stando al sostituto procuratore Ivana Fulco, altro non era se non un documento contraffatto. Ma le stranezze proseguono quando, dopo aver anche annunciato in conferenza stampa la scoperta di oltre 3 quintali di cocaina, dopo il peso di quest’ultima, ne vengono ufficializzati solo 257. Operazione che, altra stranezza, viene effettuata al chiuso di una stanza nella caserma di Torre Annunziata e non a Napoli, dove il carico è stato trovato. Stando all’accusa, e come suffragato da diversi verbali di collaboratori di giustizia, quei 100 kg di cocaina mancanti sarebbero stati la parte restituita al boss Casillo.

Ritrovamenti e arresti sospetti
Tra i fatti ricostruiti dal colonnello Amadei durante l’udienza, anche un anomalo sequestro di armi avvenuto la mattina del 19 novembre 2008, a poche ore dalla nascita del Gruppo carabinieri di Torre Annunziata. Quando una Fiat Uno bianca rubata il pomeriggio prima a Terzigno viene ritrovata piena di armi. A rendere la vicenda ancora più sospetta il fatto che il proprietario della vettura abbia denunciato il furto solo il giorno dopo. Per l’accusa un ritrovamento ad hoc “suggerito” da Casillo, come anche nel caso dei latitanti Gionta Vincenzo Pisacane e Umberto Onda, così come l’assassino minorenne del tenente Pittoni.

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