Prostituzione in Penisola Sorrentina, le difficoltà degli inquirenti

Torna in auge la questione prostituzione in Penisola Sorrentina. Un fenomeno che non riguarda soltanto Sorrento, ma anzi vede come mete preferite i comuni di Meta, di Piano di Sorrento e Sant’Agnello, luoghi più tranquilli, dove si può svolgere la professione in serenità. Gli incontri a luci rosse si tengono per lo più in alcune delle case vacanze che si sono palesate in modo prepotente sul territorio negli ultimi anni. Posti insospettabili che nascono in condomini normalissimi. Le ragazze sono prevalentemente sudamericane, colombiane, ma anche brasiliane e argentine.

Ma combattere questo tipo di fenomeno è assolutamente complesso. Nonostante la segnalazione sia arrivata ormai da oltre un anno sul tavolo degli inquirenti, l’inchiesta potrà partire solo se venissero fuori elementi legati a sfruttamento o favoreggiamento. Come rivelano i colleghi di Metropolis, gli stessi inquirenti hanno rivelato come sia estremamente complicato il tutto in quanto: “L’accusa di favoreggiamento della prostituzione può scattare soltanto quando il proprietario dell’appartamento viene incastrato mentre incassa i soldi dalla escort di turno. Non sta in piedi neanche l’ipotesi di sfruttamento perché bisognerebbe legare i titolari delle abitazioni a coloro che gestiscono le lucciole”.

Come ormai è noto, dietro pare ci sia una vera e propria organizzazione. Spesso, i proprietari delle abitazioni non sono a conoscenza del giro che viene messo su nelle proprie case private.

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