Massa Lubrense. La processione del patrono San Cataldo foto segui la diretta

Massa Lubrense. La processione del patrono San Cataldo Fervida la devozione popolare, testimoni i tanti tanti massesi e non con il nome Cataldo-Aldo. La serata sarà sottolineata dalla banda musicale di Massalubrense.

Traffico, Caos Fiordo
Positanonews alla ricerca delle origini del culto proveniente da Taranto, propone stralci del libro di Coppola.

TRATTO DAL LIBRO DI NINO COPPOLA “SAN CATALDO E IL SUO CULTO”

Questo paese, apertosi al culto di San Cataldo nel XV secolo
affonda le radici della sua cristianità nel tramonto stesso ,”””’ ‘
della più antica religiosità mediterranea, greca e latina. E.
Jstoria comune a tanti paesi e città, soprattutto di mare, sorti e : “‘viluppatisi ai più felici approdi di tutte le migrazioni del
”sacro e dell’umano, che intrecciano indissolubilmente le loro
· vicende, ricevendone mutuamente un senso. Storia evolutasi
con tutti gli incerti dovuti alle novità di ciascuna era, ma
·• dove ogni successione non fu mai senza eredità. Massa Lubrense
deve la sua ricchezza religiosa e civile all’essere stata,
‘Ùgni volta, un’avveduta e pia erede. Prime ad approdare, im;
p ropriamente, furono le Sirene, avendo spiccato un volo dai
· Ìù orientali recessi di questo mare. La loro musicale e fatale
.J;’.isonanza è ancora fresca nelle pagine dei poeti, da Omero
;):.I contemporanei, com’è calda nelle rocce che ancora sem”j;;
rano evocare di quel Syrenusion le suggestioni e il mito. Dal·
· a prora di Ulisse, poi, s’insediò qui Atena, la grande dea che contrassegnava, dopo un incalcolabile tempo di paure, le
pr ime vere e promettenti aperture a un mare destinato a diJv
entare la stessa via di una comune civiltà e di un generale
progresso. Numerose Dee-Madri accompagnarono i Greci nelle
loro migrazioni occidentali e, per quanto riguarda il litorale
‘ (Cibele Lobrine?) . Unico dio maschile Apollo, di cui rimase
‘il nome in Crapolla (akra Apollonos), spiaggia e rifugio di
·pescatori sul golfo di Salerno.
In epoca romana quest’Olimpo ellenico si arricchiva di
67
altre divinità importate dal patriziato che scelse questo paese
per sua residenza estiva. Vi sorsero, secondo la tradizione
letteraria, templi consacrati a Nettuno, a Giunone, ad Ercole
nella villa di Pollio Felice, oggi Puolo, mentre ritroviamo
Ecate ed Atena latinizzate in Diana e Minerva, la prima sempre
a Puolo, la seconda ancora sulla estrema Punta del Promunturium
Minervae, già Athenaion.
Questi culti nuovi caratterizzarono il primo secolo dell’Impero,
lo stesso che si apriva ai riti misterici dell’Oriente
e in particolare a quello di Mitra nonché al Cristianesimo.
Intanto una nuova religione di stato, quella augustale, con
il culto di Cesare e di Roma, conquistava e, con intolleranza
crescente, difendeva l’egemonia. In questa copiosa temperie
di culti pagani si inserisce il Vangelo di Cristo, la cui progressiva
affermazione dovette raggiungere ben presto la Penisola sorrentina,
se risponde al vero la tradizione di un passaggio dello
stesso apostolo Pietro, sbarcato a Crapolla alla volta di Sorrento
e, quindi, di Pozzuoli, con l’animo, il pensiero e la parola
rivolti a Roma.
Ad accogliere questo sacro retaggio fu innanzitutto il culto
alla Madonna, il cui primo tempio sorse alla Marina della Lobra,
dal che il particolare titolo, sulle rovine di quello che era
stato il santuario di Ecate e di Cibele, mentre eredi dei maschi
Apollo ed Ercole, furono, alla marina di Crapolla, San Pietr? e, alla marina di Puolo, Sant’Erasmo.
Da queste marine il culto cristiano si diffondeva a tutto
il territorio , caratterizzando il sorgere stesso di quella comu-
• nità che doveva, nel corso dei secoli, identificarsi nel titolo
lubrense, da quello della Lobra, ormai divenuto il secondo e,
forse, il più vero nome di Massa. Quest’ultimo, infatti, altro
non significherebbe clie l’antica unità fiscale di un insieme di
praedia non compresi nella municipalizzazione sorrentina, secondo
quella che era stata l’organizzazione coloniale agricola
romana nel tempo dell’Impero.
Mentre il culto di San Pietro rimaneva accentrato in Crapolla
e in quell’abbazia benedettina, celebre per ritiro dei
Folengo e per aver avuto abate commendatario Papa Clemen-
68
IX Rospigliosi, la Madonna della Lobra e Sant’Emsmo d’.-
. . · 0 i principali patroni dell’intero paese. Di questi ult1- v

Commenti

Translate »