Lettere da Piano di Sorrento – Lettera al Direttore

Riceviamo e pubblichiamo.

Caro Direttore, questa lettera indirizzata a lei, come del resto le altre, nella sua qualità di legale rappresentante di Positanonews, ma con un sapore direi “personale” per quella stima reciproca rafforzata nel tempo. Giorni orsono, ho festeggiato un altro compleanno e quindi è passato un altro anno anche per la “nostra” Piano di Sorrento.
Come lei ha già gentilmente riconosciuto nella prefazione della raccolta di alcune lettere, presentata a novembre scorso nella Biblioteca Comunale di Piano, il mio scritto è finalizzato unicamente all’amore per la mia terra e per il mio paese (Piano di Sorrento). Le mie opinioni non sono dettate da favoritismi personali o da prezzolate valutazioni. Ho cercato e cerco sempre, per quanto possibile, di portare avanti un discorso di critica obiettiva e costruttiva, assicurando che non “tifo” per nessuno. È passato comunque un altro anno per la nostra cittadina, e lei mi chiede cosa penso dell’attuale vita amministrativa e gestione della nostra Comunità. Sarò sincero come sempre. Piano di Sorrento è un uccello che è stato troppo in cattività e non riesce a trovare quella libertà di volo per poterne assaporare la bellezza. È stato per troppo tempo chiuso in una gabbia clerico-fascista e stenta, pertanto, a prendere un volo libero.
Occorre uscire dal bigottismo politico, dal retaggio di sistemi e abitudini retrograde e soprattutto occorre uscire dagli inciuci delle sacrestie. Non si può, nell’ambito delle rispettive amministrazioni, gestire soltanto il proprio orto elettorale, ma occorre improntare una politica che giovi prioritariamente al paese.
Una cosa positiva va detta: se oggi Villa Fondi è un invidiabile parco pubblico dove i cittadini possono passeggiare con le famiglie, lontano dallo smog cittadino; se questo bene che sarebbe dovuto diventare l’ennesimo albergo o ristorante gestito da famelici privati, pronti a intervenire da dietro al cancello per saccheggiare, ancora una volta, questi patrimoni donataci dalla Natura e guardati soltanto in un’ottica speculativa, ed invece non lo è stato, ebbene un merito va dato a qualcuno. Un merito e un grazie va riconosciuto dunque all’attuale Primo Cittadino, Dr. Vincenzo Iaccarino, per aver riaperto la Villa e avviato, finalmente, quel discorso culturale intrapreso per la sua valorizzazione. La cronaca ci ha parlato del Tour fatto dal “Ninfeo” sino in Cina e finalmente i riflettori hanno illuminato quest’angolo di paradiso, dimenticato dalle precedenti Amministrazioni. Sia ben chiaro, però, c’è ancora molto da fare, le spese che assorbono la Villa non possono gravare soltanto sui fondi comunali. Bisognerà introdurre iniziative per sgravare la gestione. Ovviamente per fare queste cose occorre una maggiore collaborazione di tutti. Vi sono altre urgenti problematiche che vanno risolte: la viabilità, i parcheggi, la difesa ambientale. Soprattutto quest’ultima. Si dovranno vietare, in ogni caso ridimensionare, quelle progettazioni tendenti alla trasformazione del territorio incompatibili con l’ambiente. Le opere devono essere eco-compatibili.
Per il momento è tutto. Con sentita stima.

avv. Augusto Maresca

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