“Il volo de L’Aquila” di Maria Lista.

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    Segnalazione di Maurizio Vitiello – Riceviamo e, volentieri, pubblichiamo la breve nota “Il volo de L’Aquila” dell’architetto Maria Lista.

    “Il volo de L’Aquila”
    di Maria Lista.

    Scrigno dal tesoro ricco di tante emozioni, questo è quello che affiora alla mente quando si pensa a L’Aquila.
    La notte del terremoto mi svegliai di soprassalto, il letto oscillava e i vetri tintinnavano tanto a lungo da alzarmi dal letto e aprire porta e finestre; intuii che l’epicentro fosse lontano.
    Da lì a poco appresi che era L’Aquila e dintorni a farne le spese.
    Il cuore sobbalzò in petto, l’Abruzzo aveva tremato tanto da sentirsi fino a Napoli.
    L’Abruzzo è una terra magica, in una posizione facilmente raggiungibile dal punto di vista logistico eppure così lontana dalla frenetica vita metropolitana; quando sei lì tutto acquista il suo tempo e tutto ha una capacità percettibile data da un’aura, che ti porta nella dimensione spazio-temporale della riflessione.
    La fortuna di quella terra sono le montagne, che creano la distanza dal nostro tempo e la vicinanza, quando le ami, con la gente del posto.
    Quelle montagne che sono, pensando a L’Aquila e al terremoto, come una cicatrice con aderenze.
    Noi gente di mare che apriamo il porto e le porte a tutte le diversità che, come un’onda che va e viene da una costa all’altra, ci permettono di vivere la circolarità dell’acqua, apprezziamo la gente di montagna che, morfologicamente introversa e riflessiva, ti insegna il gusto della profondità dei legami, che trae la linfa dalle radici del mutuo soccorso.
    Viva l’Abruzzo.

    [In allegato: Foto di Maurizio Vitiello – L’Aquila, Palazzo del Consiglio Regionale dell’Abruzzo.]

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