INDAGATI DIRIGENTI DELLA REGGIA DI CASERTA – FELICORI ATTACCA UN GIORNALISTA SU FACEBOOK

Il post su facebook del giornalista Biagio Salvati di Casertasette conteneva il link alla notizia e questa frase di anteprima “Terrae Motus: è proprio il caso di dire: indagati almeno due funzionari per la gestione degli eventi e incarichi a ditte…periodo felicoriano…” Questa la frase che ha fatto sbottare lo stesso Mauro Felicori – attuale commissario di Ravello Festival, nonché uno degli ex dirigenti della Reggia di Caserta – che non si sarebbe risparmiato di rispondere, sempre su facebook, al giornalista, dicendo “Un certo Biagio Salvati ha lo stile del vigliacco. Se mi ritiene responsabile di qualcosa lo scriva apertamente, se sono calunnie avrò il piacere di conoscerlo in tribunale. Se non sa di cosa parla, taccia.”

INDAGATI DIRIGENTI DELLA REGGIA DI CASERTA - FELICORI ATTACCA SU FACEBOOK UN GIORNALISTA

Insomma sembra essere polemica tra i due. Intanto nel mirino degli inquirenti ci sarebbero davvero i dirigenti della Reggia di Caserta, che si sono guadagnati l’iscrizione nel fascicolo della Procura di Santa Maria Capua Vetere. I sospetti sarebbero quelli che alcuni funzionari avrebbero favorito una serie di ditte piuttosto che altre per l’organizzazione, l’allestimento e la pulizia dei locali dopo le manifestazioni a Palazzo. Tuttavia il capo d’imputazione ipotizzato dai pm – coordinati dal procuratore Maria Antonietta Troncone-  sarebbe provvisorio, alla luce della moltitudine di materiale da esaminare. Molte cose, infatti, sono ancora da stabilire, ad esempio se le presunte pressioni siano state seguite dalle cosiddette “mazzette”, intascate dai funzionari, affinché alla Reggia lavorasse chi riempiva loro le tasche. Non sarebbe finita qui: sarebbero anche alcuni professionisti ad essere presi di mira: architetti per lo più, incaricati da varie associazioni che hanno allestito mostre, spettacoli musicali e teatrali per redigere i documenti necessari a ottenere le autorizzazioni che venivano firmate, manco a farlo a posta, dai funzionari ora finiti nel mirino.

Insomma, la storia che si ripete, i favoritismi nella politica sono sempre esistiti, non resta stare a vedere cosa decideranno gli inquirenti in merito alla questione.

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