Cetara ricorda il dott. Luca Vuolo intitolandogli una strada fotogallery

A vent’anni dalla sua scomparsa, l’Amministrazione comunale di Cetara ha voluto rendere omaggio, nel giorno della sua nascita, 1 Aprile, al compianto dottore Luca Vuolo, illustre concittadino, intitolandogli, proprio nei pressi di quella che fu la sua abitazione, una strada che, da ora in poi, sarà per tutti “Via Luca Vuolo”.

Il ricordo dell’Amministrazione:

Il giorno 1 aprile 2019  ricorre il ventennale della morte del compianto dottore Luca Vuolo, nostro illustre concittadino, nato a Cetara il 1° Aprile 1928.

Il dottore Vuolo ha dedicato la sua intera vita alla professione medica di ginecologo, continuando ad esercitarla anche quando, ormai, era gravemente ammalato, non facendo mai mancare il suo aiuto e la sua rassicurante presenza alle donne in procinto di dare la vita.

Al tempo degli inizi della sua carriera medica, oltre 60 anni fa, il ruolo del medico in un piccolo paese di pescatori era determinante, una figura di riferimento assoluto e di grande importanza, su cui i locali potevano contare per i vari problemi di ogni giorno.

Ma il viscerale rapporto con la sua terra era alimentato anche da un’altra sua grande passione che lo ha accompagnato lungo la sua intera vita: il mare.

Per questo, con grande entusiasmo, divenne il medico dell’allora Cassa Marittima, con ambulatorio nella piazzetta Grotta, divenendo ben presto un riferimento per i tanti marinai e pescatori cetaresi.

Il dottore scelse la sua professione per il puro desiderio di aiutare e difendere la vita, nei vari aspetti, a Cetara, in Costiera, come altrove.

A quei tempi, i bambini nascevano in casa e non negli ospedali e così il dottore aiutò molti nascituri della Costiera a trovare la loro prima via in questo mondo. Ma oltre ad essere un ginecologo, era un medico pronto ad intervenire su qualsiasi questione gli venisse sottoposta, supportato, se necessario, da professionisti di altri settori medici.

E tra i numerosissimi pazienti del dottore Vuolo, provenienti da ogni angolo della Regione e spesso anche da fuori, i cetaresi avevano sempre una priorità in termini di attenzione e partecipazione da parte sua, in virtù di un senso di vera appartenenza che solo chi ha vissuto in piccoli Paesi come il nostro può comprendere. Un’appartenenza autentica che Luca Vuolo ha saputo trasferire ai suoi sette figli, lasciando un patrimonio di tradizioni che ognuno di loro, oggi, vive profondamente. Per lui il mare non è stato solo un posto dove potersi dedicare all’amata pesca, ma anche un luogo dove rifugiarsi per ritrovare l´equilibrio fra le dure sfide del lavoro e della vita familiare.

Per inquadrare la figura del dottore Vuolo bisogna pertanto tornare agli anni della sua formazione e carriera. Erano i difficili anni tra le due guerre mondiali e quelli immediatamente successivi, l’intera popolazione di Cetara e dell’Italia intera viveva con grande difficoltà.

Persino andare a scuola era complicato: da Cetara era necessario raggiungere Salerno, rientrando al pomeriggio.

E’ in questi anni che il dottore Vuolo sviluppò una caparbietà ed una determinazione che lo porterà, nel giro di pochi anni, già all’indomani della sua laurea, a divenire uno dei medici più stimati e noti dell’intero territorio Salernitano e non solo.

Proseguì gli studi nonostante gli stenti della famiglia. Le sorelle, in particolare, sacrificarono ogni risparmio per consentire al fratello di studiare e realizzarsi, una fatica ripagata dall’onore che poi, con la sua attività, seppe dare al suo Paese, prima di tutto, con grande stima da parte dei suoi conterranei, e poi alla sua famiglia di origine e a quella che ha creato.

Durante gli anni della Specializzazione a Napoli, i più importanti professori gli riconobbero da subito enormi capacità, intravedendo per lui un futuro di successi proprio nel capoluogo campano, che gli avrebbe consentito di divenire un medico ginecologo conosciuto ed affermato.

Ma, nonostante questa allettante prospettiva, il dottore Vuolo preferì rimanere nella sua terra di origine, spostandosi a Salerno per via della presenza delle strutture sanitarie, e facendo rientro a Cetara ogni qualvolta fosse possibile.

La sua lunga carriera, infatti, ebbe inizio proprio nell’ambito di strutture pubbliche, presso gli Ospedali Riuniti di Salerno.

Ma la sua vera vocazione era quella di potere aiutare il prossimo e questo spirito lo portò, con estremo coraggio per quel tempo, a lasciare la strada del settore pubblico ed a rivolgersi al privato.

Per questo, da giovanissimo, lasciò l’Ospedale e cominciò a lavorare, privatamente, dapprima presso la Clinica Medici e, successivamente, per numerosissimi anni, presso la Clinica Tortorella, dove molti di noi Cetaresi sono nati, ed infine presso la Clinica Villa del Sole.

Il lavoro del ginecologo, oltre alle responsabilità, difficoltà e cognizioni teoriche e tecniche, richiede, soprattutto, un grande supporto psicologico, per il naturale coinvolgimento e la partecipazione emotiva che si è chiamati ad affrontare nel momento più bello e, al tempo stesso, più delicato nella vita di una coppia: la nascita di un figlio.  Ma richiede anche, per la natura stessa del ruolo emergenziale, una reperibilità ed una dedizione costante, con la conseguente sottrazione di tempo alla propria vita privata.

Ed a lui capitava molto spesso, persino quando era in mezzo al mare a pescare.

Oggi, quindi, a nome della Comunità Cetarese, desidero esprimere il ringraziamento ad un uomo, un professionista, un benefattore che con il suo esempio di grande lavoratore e con la sua attività, ha reso lustro a Cetara, portandone alto il nome, in ogni occasione di vita privata e professionale ed in ogni contesto, elogiando sempre la beltà dei nostri luoghi, il valore delle tradizioni, l’affetto dei suoi concittadini ed il sentimento di unione che li caratterizza.

Un dottore che ha riservato ad intere generazioni di Cetaresi il massimo rispetto e la massima dedizione, dedicando ogni energia allo svolgimento della sua professione, della sua missione.

Per questo, in vista del ventennale della sua morte, propongo di intitolare al compianto Luca Vuolo una strada, proprio quella via Grotta dove il dottore è nato e dove ha svolto l’attività di medico, prima di tutto al servizio dei Cetaresi“.

Ha commosso tutti il discorso del figlio del dott. Vuolo, Pietro, che ha voluto ricordare il padre nella sua veste più intima e familiare. Alla fine, a tirare il panno dalla targa della nuova strada il piccolo Luca, 1 anno, nipote omonimo del dottore.

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