Capri e Ischia blitz lavoro in nero ad alberghi e ristoranti

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Capri e Ischia blitz lavoro in nero ad alberghi e ristoranti In un quadro di progressivo decadimento dei diritti dei lavoratori, anche nelle tanto celebrate «ricche» realtà delle isole di Capri e Ischia, imprenditori senza scrupolo non si sottraggono alla piaga dello sfruttamento in nero. La cronaca che mette sempre di più in evidenza il triste fenomeno soprattutto nelle strutture turistiche ed alberghiere, continua infatti a scuotere l’isola d’Ischia, mentre fa discutere a Capri il caso del minore che veniva fatto lavorare come uno schiavo in una ditta edile dedita alle ristrutturazioni.
IL BLITZ
Non si era dunque ancora spenta la eco del clamoroso caso dell’hotel di Ischia che lavorava a pieno ritmo utilizzando il 100% del personale impiegato senza passare per l’ufficio di collocamento e senza alcuna copertura assicurativa e previdenziale, che esplode sempre sull’isola verde – la notizia di un secondo caso. Questa volta riguardante una struttura turistica a tre stelle alla baia dei Maronti. Nell’ambito di più articolati controlli predisposti dal comando provinciale della Guardia di Finanza, le fiamme gialle delle due tenenze isolane hanno eseguito a cavallo fra le festività pasquali e il 25 aprile, una mirata operazione di polizia economico-finanziaria per arginare il dilagante fenomeno del sommerso e dello sfruttamento della manodopera irregolare o «in nero».
In particolare, i finanzieri di Ischia e Capri hanno condotto una serie di controlli in strutture alberghiere presso le quali – nell’imminenza dell’apertura della stagione turistica – erano in corso lavori di sistemazione, ristrutturazione e manutenzione degli impianti, da parte di imprese del comparto che, per contenere i costi, hanno abbondantemente fatto ricorso a manodopera inquadrata in maniera irregolare o completamente in nero. Come risulta dai verbali conclusivi delle operazioni di controllo, nei quindici interventi eseguiti complessivamente presso strutture ricettive ubicate a Sant’Angelo d’Ischia nonché nelle principali vie di Capri, sono state individuate ben sedici imprese che impiegavano 110 addetti con mansioni di muratore, imbianchino, piastrellista ed elettricista.
LE DENUNCE
A seguito dei controlli, è risultato che quasi la metà dei lavoratori era irregolare considerato che sui 110 casi presi in esame, sono emerse ben 40 posizioni completamente in nero, tra le quali, a Capri, anche un deplorevole caso di sfruttamento di lavoro minorile a carico di un 16enne. Emblematico resta poi il caso di un hotel ubicato sul territorio di Barano d’Ischia, dove a fronte di 19 dipendenti, identificati sul posto dalle fiamme gialle, ben 15 di questi sono risultati non essere mai stati assunti. Tutti lavoratori che svolgevano mansioni varie: dalle cucine, alla sala, fino al reparto amministrativo. E questo è successo in assoluto spregio delle norme che tutelano i diritti dei lavoratori, in un settore come quello turistico e stagionale che al pari dell’edilizia da troppi anni è sottoposto a una deregulation selvaggia anche grazie alla assoluta incapacità dei sindacati di intervenire soprattutto nelle realtà del Sud e delle isole e della oramai cronica mancanza di controlli preventivi da parte degli ispettori del lavoro, che non monitorano le aziende nei periodi più critici.
Quanto all’albergo di Barano, all’interno nel quale lavoravano su turni peraltro assai lunghi i dipendenti «fantasma», la Guardia di Finanza ha annunciato che in questo caso, come negli altri similari, scatterà la sospensione dell’attività in quanto la manodopera irregolare è superiore in percentuale alla soglia prevista dalla normativa per applicare il provvedimento cautelativo. A completamento dell’attività messa in campo dai finanzieri, oltre alla segnalazione all’ispettorato del Lavoro e alle sanzioni che scatteranno, verranno eseguiti i previsti controlli fiscali sulle scritture contabili dei datori di lavoro al fine di recuperare a tassazione le somme finora evase fra contributi Inps ed Inail.

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