Piano di Sorrento. Il PM chiede l’archiviazione per i medici coinvolti nel procedimento penale per la morte di Luigi Nica

Piano di Sorrento. Era il mese di marzo 2017 quando il 40enne Luigi Nica, conosciuto in Penisola Sorrentina e in Costiera amalfitana grazie anche al suo lavoro di autista con la cooperativa Tasso, decedeva improvvisamente. Luigi era di Piano di Sorrento, anche se viveva a Meta. L’uomo, dopo aver accusato dei dolori addominali si era recato al Pronto Soccorso dell’ospedale di Sorrento dove, dopo una prescrizione di terapia farmacologica, veniva dimessi. Ritornato a casa, però, i dolori continuavano a peggiorare tanto da costringere l’uomo a ritornare presso il nosocomio per essere sottoposto ad accertamenti, ma per lui era troppo tardi e dopo poco decedeva. Sul caso fu aperta un’indagine da parte della Procura di Torre Annunziata per individuare eventuali colpevoli. Ed ora giunge l’amara decisione legale. Il dottor Silvio Pavia, Pubblico Ministero della Procura della Repubblica di Torre Annunziata, ha chiesto l’archiviazione del procedimento penale a carico dei medici Vincenzo Terrone (difeso dall’avvocato Giancarlo Panariello) e Giovanni Russo (difeso dall’avvocato Danilo Di Maio) così motivando: “Dalla relazione depositata dai CC.TT. non si evincono condotte colpose a carico dei sanitari che hanno avuto in cura Nica Luigi e comunque si denota l’assenza di nesso causale in ordine al decesso”. Il dottor Terrone era in servizio presso l’ospedale di Sorrento quando Nica venne ricoverato mentre il dottor Russo era il suo medico curante. Coinvolti. I familiari di Luigi Nica hanno presentato opposizione contro l’archiviazione chiedendo, attraverso il proprio legale Avv. Sandra Paturzo, la prosecuzione del processo e delle indagini. Ieri mattina si è svolta l’udienza preliminare dinanzi al giudice Antonello Anzalone. Ma ritorniamo alla consulenza medico legale nella quale si evidenzia che la morte di Luigi Nica è da addebitarsi ad una “insufficienza cardio-respiratoria acuta, con terminale arresto cardiaco irreversibile, da shock cariogeno, in soggetto affetto da linfoma malt”. Il decesso, quindi, sarebbe stato inevitabile per l’evolversi veloce della neoplasia in un soggetto affetto da problemi cardiaci. Per quanto riguarda la posizione dei medici presenti al momento del ricovero presso l’ospedale di Sorrento viene specificato che “l’operato dei curanti … non integra gli estremi di una condotta tecnico-professionale colposamente grave o comunque tale da aver effettivamente inciso del determinismo del decesso”. Per quanto, invece, concerne il medico curante viene così motivato: “… anche in caso di osservazione diretta del paziente da parte del dottor Russo Giovanni sarebbero comunque conseguite delle indicazioni terapeutiche del tutto sovrapponibili a quelle erogate telefonicamente, alla luce dell’aspecificità e peculiarità del quadro clinico presentato dal sig. Nica Lugi, divenuto correlabile alla patologia cardiaca e neoplastica da cui era affetto soltanto all’esito degli accertamenti medico-legali necroscopici”. Non resta che attendere il prosieguo della vicenda che continua a generare dolore e sofferenze nella famiglia di Luigi Nica che attendono solo giustizia.

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