Maiori, valorizzazione del Faro di Capo d’Orso: un sogno che si avvera foto

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Maiori, Costiera Amalfitana. “Un sogno che inizia a concretizzarsi, a partire dal partecipazione al bando del 2015. Sapere dell’apertura è già meraviglioso. Il bene deve essere quanto prima possibile fruibile dal pubblico.” Il sindaco Antonio Capone saluta così la conclusione della conferenza stampa sul progetto di valorizzazione e tutela del Faro di Capo d’Orso.

Il bene di proprietà dello Stato rientrerà tra i primi 11 fari adottati nell’ambito del progetto “Valore Paese – Fari dell’agenzia del Demanio”, con proposta del WWF Oasi che si è aggiudicata il bando di recupero non solo della struttura, ma dell’area naturalistica circostante: il Faro diventerà un presidio di valorizzazione del territorio, utilizzato in maniera polivalente, dalla ricettività alla fruizione pubblica per la ricerca scientifica e l’istruzione.

Il Faro di Capo d’Orso è prima di tutto un’emblema del territorio maiorese, ha detto Capone, e per questo motivo la fruibilità del luogo sarà il punto più importante da perseguire affinché diventi un polo didattico di riferimento in Costiera Amalfitana. Nella conferenza stampa a P hanno preso poi la parola il Direttore Regionale dell’Agenzia del Demanio, Edoardo Maggini e il Presidente del WWF Oasi, Antonio Canu.

Maggini ha definito il lavoro per arrivare al progetto “tra le migliori esperienze dell’Agenzia del Demanio”, nel lavoro dei progetti a rete che accompagnano i beni, ben 36 edifici/fari prossimi al mare. L’immobile non si presterà a grandi iniziative, visto che le dimensioni non lo consentono, ma per il Direttore regionale dell’Agenzia è fondamentale mettere in circolo tali beni, che sono però investiti di concessioni più lunghe per il recupero dell’investimento realizzato.

La tutela e la valorizzazione di un bene dello Stato ha infatti molteplici benefici, a partire dall’incremento della presenza turistica, un ritorno in termini di immagini enorme, data la pubblicità derivante da un operazione di questo tipo, quindi è certamente un caso di successo secondo Maggini, che poi sponsorizza le attività dell’Agenzia del Demanio a livello nazionale, che non si fermeranno e che includono iniziative sorelle come “Cammini e percorsi”, come ruderi e rocche nell’entroterra.

Dopo un momento poetico del grande Enzo Tafuri e la sua opera letteraria “La Costiera Addormentata”, Antonio Canu ha illustrato le varie destinazioni del sito, che sarà ristrutturato attraverso una raccolta fondi e grazie a partenariati: insieme all’amministrazione locale ci sarà la partecipazione della Castalia (Consorzio per le attività marittime e la salvaguardia del mare), la disponibilità del proprietario Luca Di Matteo e la sponsorizzazione tecnica della Swarovski, con l’azienda boema che fornirà le ottiche per l’attività scientifica e di osservazione.

Il Faro dovrebbe essere accessibile al pubblico prima dell’inizio dell’estate, precisamente per la giornata dell’Oasi organizzata dal WWF il 19 maggio; per quanto riguarda l’attività ricettiva bisognerà ancora attendere.

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