Il Liceo “Marini-Gioia” di Amalfi ancora protagonista. Domani performance di Paolo Bini

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Il Liceo “Marini-Gioia” di Amalfi ancora protagonista. Domani performance di Paolo Bini dalle 10.15 alle 14.00 incontro che rientra negli appuntamenti della rassegna “Muri ai pittori!”.

Il progetto, nato da un’idea del Dirigente Scolastico dell’Istituto Marini-Gioia di
Amalfi, dott.ssa Solange Sabina Sonia Hutter, affidato per la cura scientifica al
prof. Marco Alfano, si propone come prima esperienza in Italia, finalizzata – in
proficua sintonia con il Comune di Amalfi – alla creazione presso l’Istituto di un
vero e proprio Museo d’Arte Contemporanea, il primo della Costa d’Amalfi.

Fino ad ora il progetto ha visto quattro interventi sitespecific negli ambienti delle sedi di Amalfi (Licei e ITE) di alcuni nomi di rilievo del panorama artistico nazionale, da Pietro Lista (intervenuto il 15 dicembre 2018), a Giovanni Cavaliere (presente 19 gennaio 2019), da Antonio Petti (al Marini-Gioia il 2 marzo 2019) a Paolo Bini.

Durante l’incontro di domani alcune classi potranno assistere dal vivo alla performance creativa del Maestro Paolo Bini. Il giovane pittore salernitano, nome tra i
più importanti e riconosciuti dell’attuale panorama artistico italiano, si è aggiudicato,
nel 2016 il prestigioso Premio Cairo, il più importante riconoscimento per i
giovani artisti.

L’opera “Ipotesi di paesaggio” proposta dall’artista ad Amalfi è legata come sempre
all’originale tecnica di strisce adesive policrome, già sperimentate in altri suoi lavori,
secondo un registro che fa dialogare le sue opere con il contesto architettonico e con
la memoria dei luoghi.

L’opera sarà realizzata in due momenti: la prima parte sarà destinata all’allestimento
delle strisce di nastro-carta a parete, in una seconda fase l’artista interverrà
pittoricamente, alla presenza degli allievi, accompagnati dal supporto teorico del prof.
Marco Alfano, che avrà il compito di introdurre e motivare criticamente lo
svolgimento dell’opera.

In questa fase il colore sarà disposto, dall’artista, sia sui nastri che sulla parete. Nello stesso momento, quindi, Bini realizzerà due dipinti: uno removibile (su carta) e l’altro fisso (su muro). Successivamente mediante un azione performativa, delicata e possibilmente collettiva, l’opera verrà scartata, lasciando segni astratti, geometrici ed informali sulla parete bianca. Al compimento dell’opera avverrà la fruizione finale dell’opera sarà possibile aprire un dibattito sul lavoro di Paolo Bini e fare delle domande all’artista.

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