Intervista all’artista Ilva Primavera, a cura di Maurizio Vitiello.

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    Intervista di Maurizio Vitiello – Risponde l’artista Ilva Primavera.

    D – Puoi segnalare ai nostri lettori il tuo percorso di studi?
    R – Ho frequentato l’Istituto Professionale di Stato per il Commercio per Segretaria d’Azienda di 5 anni.

    D – Puoi raccontarmi i tuoi iniziali desideri e i tuoi sogni?
    R – Dall’età di 10 anni ho desiderato cantare, ballare e presentare alla radio o alla tv.

    D – Quando è iniziata la voglia di entrare nel mondo della musica?
    R – Da sempre, infatti da piccola organizzavo spettacoli di arte varia dove cantavo, ballavo e presentavo, tipo festival.

    D – Puoi precisare i temi e i motivi dei tuoi spettacoli, da interprete e da animatrice?
    R – Da ragazza, come ho precisato, facevo di tutto: animatrice, conduttrice, cantante e ballerina e aggregavo amici inventandomi spettacoli di varia natura.

    D – Ora puoi motivare il percorso di gestazione e l’esito del tuo ultimo spettacolo?
    R – Il desiderio assoluto che la tradizione partenopea continui e che, soprattutto, la canzone fondamentale non si estingua, diventando museale se non praticata.
    Pertanto, da anni sostengo la nostra tradizione, promuovendo incontri culturali ovunque: biblioteche, sale consiliari, caffè letterari, librerie, piazze e teatri.
    Il mio ultimo evento del 1° marzo 2019 “Noi Donne nell’Universo“ ritengo sia stato positivo in quanto ha raccolto i vari aspetti dedicati all’Universo femminile, toccando argomenti delicati come la violenza sulle donne, la storia dell’emancipazione femminile, l’importanza della donna nella società e nella famiglia, i suoi valori e i mille ruoli che riesce a ricoprire, i diritti acquisiti e da acquisire per la conciliazione del lavoro con la famiglia.

    D – Dentro c’è Napoli?
    R – Sì, c’è Napoli,, che è un palcoscenico a cielo aperto con i canti della gente, dei suoni e dei colori dei suoi vicoli stretti, le bancarelle di corni, statuine e ricordini, i profumi delle pizze, dei dolci, delle sfogliate, della gente sorridente, le sue chiese e i monumenti straordinari, e il mare che incanta .

    D – Napoli è una città sorgiva per gli attori?
    R – Sì, considerata la sua caratteristica di vivacità e creatività.

    D – Quali pagine di un autore napoletano, di uno italiano e di uno straniero che si sono espressi su Napoli a livello di letteratura e a livello teatrale ti hanno colpito?
    R – Ermanno Rea, Anna Maria Ortese, Fabrizia Ramondino, Eduardo de Filippo, Raffaele La Capria ed Enzo Striano e Percy Bysshe Shelley che fu così colpito da Napoli durante un soggiorno che decise di dedicare una “Ode a Napoli”, nel 1820 con la quale il poeta romantico inglese ha reso omaggio all’atmosfera suggestiva che trovò in ogni strada, nel bellissimo paesaggio e nella storia di questa città con i suoi momenti alti e bassi.

    D – Napoli detiene una sua letteratura musicale di segmento, vero?
    R – Si perché è unica, è magica, è musica, è sentimento, fede, è un palcoscenico a cielo aperto, ogni vicolo è un teatro dove si balla e si canta, è mille cose, mille colori, mille contraddizioni e bisogna viverla per comprenderla e apprezzarla.

    D – Quali piste di maestri hai seguito?
    R – Ho amato tantissimo le divine: Iva Zanicchi, Milva, Patty Pravo, Mia Martini, nonché Modugno, De Andrè, Lucio Dalla e apprezzato tanto Murolo, Enzo Gragnaniello, Angela Luce …

    D – Pensi di avere una visibilità congrua?
    R – Penso di sì, essendomi impegnata in 10 anni, non solo sotto l’aspetto culturale ed artistico, ma, soprattutto, sociale e ambientale.

    D – Quanti “addetti ai lavori” ti seguono?
    R – Sono seguita da più o meno 16 mila persone, considerato che ho creato in tanti anni più di 10 gruppi rivolti a vari settori, ottenendo un grande riscontro, non solo virtuale.

    D – Puoi indicare in una scheda analitica le motivazioni sostanziali del tuo prossimo spettacolo?
    R – Valorizzerò al massimo il grande patrimonio artistico culturale di cui Napoli vanta, omaggiando le eccellenze partenopee che hanno reso grande la nostra città: Totò, Massimo Troisi, Pino Daniele, Eduardo De Filippo, Peppino De Filippo, Tina Pica, e etc. …

    D – Quali linee operative pensi di tracciare nell’immediato futuro?
    R – Ho nel cassetto il progetto, già presentato a chi di competenza, di avere un luogo rivolto ai turisti e non, dove poter realizzare eventi che mettano in risalto le potenzialità artistiche partenopee e che soddisfino le esigenze di chi vuole rivivere la napoletanità di ieri e di oggi.

    D – Pensi che sia difficile riuscire a comunicare colla musica?
    R – No, se si lavora con impegno e passione; io penso che la musica sia un laccio che riesce a tenere uniti tutti, giovani e adulti.

    D – I “social” ti appoggiano?
    R – Sì, riesco a entusiasmarli con la mia passione autentica, che spazia dalla mostra d’arte, al teatro, alla danza, alla poesia e alla musica, nonché al sociale …

    D – Con chi scriveresti a più mani uno spettacolo, e perché?
    R – Vorrei l’attenzione di qualcuno che avesse non solo professionalità, ma che avesse entusiasmo e che credesse ancora che la musica è vita, gioia e voglia di esplorare.

    D – Perché il pubblico dovrebbe ricordarsi dei tuoi spettacoli?
    R – Perché canto con il cuore e faccio di tutto per arrivare ai cuori di chi mi ascolta, creando l’incanto nel canto.

    D – Pensi che sia giusto avvicinare i giovani e presentare passi teatrali in ambito scolastico?
    R – Si, l’arte crea benessere, autostima, voglia di vivere, voglia di esprimersi; è la forma maggiore di grande comunicazione.

    D – Idee future da mettere in scena?
    R – Tantissime, gemellaggio Napoli con la Spagna, con la Francia, un’antologia delle melodie che hanno rappresentato le colonne sonore della nostra vita, omaggiando i grandi cantautori che hanno fatto sognare intere generazioni.

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