Inerzia Naspi e dichiarazioni del Ministro, così il Governo perderà i voti degli stagionali (che non sono pochi!)

A quasi un anno dall’insediamento del Governo giallo-verde, ancora nessuna iniziativa si registra per rimediare al provvedimento varato nel Job’s Act di Matteo Renzi. Ovvero quella che fu definita, in particolare dai parlamentari 5 Stelle, una vera e propria ingiustizia nei confronti dei lavoratori stagionali. Una aspettativa che si allontana ulteriormente  all’indomani delle dichiarazioni del Ministro del Turismo, Centinaio (Lega) che ha definito occasionale e di emergenza tale tipologia di lavoro.

Sorrento – All’inizio della nuova stagione turistica, dopo l’ennesimo inverno di sofferenze dovute alle difficoltà nel sopravvivere, preoccupazione, delusione e sconcerto sono i sentimenti che percorrono gli animi di centinaia di migliaia di famiglie il cui destino è vincolato al lavoro stagionale e all’attuale sussidio di disoccupazione. Proprio in merito a tale critica situazione, dopo le promesse degli anni scorsi, a quasi un anno dal loro insediamento al governo, nessuna iniziativa si registra dal duo M5S – Lega  affinché si elimini  tale assurdo provvedimento. Varata dal governo Renzi, la Naspi, continua a condannare, durante il periodo invernale, oltre 500 mila famiglie alla solita battaglia per la sopravvivenza. Una problematica che è stata più volte evidenziata durante la scorsa legislatura, sia in Commissione Lavoro che in Parlamento, in particolar modo dal Movimento 5 Stelle. Tanto che, dopo l’insediamento del Governo giallo-verde lo scorso giugno, forte è stata l’attesa dei lavoratori stagionali, che in massa si erano prodigati alle scorse elezioni politiche a favore del M5S, affinché si arrivasse al tanto sospirato cambiamento. In particolare  l’attesa è stata sentita dai  lavoratori del turismo, da sempre vincolati a contratti a tempo determinato, proprio a causa della stagionalità di tale attività e pertanto costretti a dipendere dal sussidio di disoccupazione durante il periodo invernale. Tuttavia visto le contestazioni dei lavoratori, l’enorme ed indiscutibile consenso che tale forza politica ha raccolto tra gli stagionali, si era convinti e si  sperava che tale provvedimento venisse immediatamente preso in considerazione dal neo Governo. Purtroppo forte è stata  ancora una volta la delusione dopo i primi provvedimenti varati   dal neo Ministro del Lavoro Luigi Di Maio, come il Decreto Dignità e successivamente quando si è affrontato le varie dinamiche che hanno portato al Reddito di Cittadinanza.  Situazioni  dove il caso Naspi e lavoratori stagionali non è stato neanche menzionato. Lavoratori, come si disse al varo del Job’s Act, furono dimenticati dall’allora Ministro del Lavoro Poletti, ma che tuttora ,dopo aver contribuito alla perfomance elettorale, continuano ad essere ignorati anche dall’attuale Esecutivo. Nonostante si continui a dire che il turismo rappresenta un pilastro portante  nonché un forte volano per la ripresa economica del Paese, appare alquanto irresponsabile dimenticarsi  di coloro che con sacrifici e professionalità contribuiscono, in maniera determinate, affinché  tali obbiettivi si possono raggiungere. Con la conseguenza che di fronte a tale inerzia, oltre alla dichiarata delusione, in molti casi è già iniziata da tempo la disaffezione per le forze politiche di Governo.  Una situazione che senz’altro porterà inevitabilmente, alle prossime tornate elettorali , ad ingrossare “il partito” dell’astensionismo. Mentre coloro che ancora fino a qualche giorno fa,  speravano in una certa attenzione da parte del Governo sono rimasti ulteriormente delusi e sconcertati   dopo che l’attuale Ministro con delega al  Turismo,il leghista Gianmarco Centinaio, in una nota trasmissione televisiva, ha classificato occasionale e di emergenza  il lavoro stagionale.

Dichiarazioni che oltre a sorprendere, dimostrano che il Ministro, così  come alcuni altri  nostri attuali governanti, oltre a non prendere in considerazione di quanto sia importante il turismo per il nostro Paese e di come i lavoratori con la loro inestimabile professionalità rappresentino un vero e proprio valore aggiunto per tale importante comparto,  non sono niente affatto preparati e quindi all’oscuro circa le dinamiche ed i meccanismi che regolano determinate situazioni lavorative. Non solo, tali convinzioni, dimostrano ulteriormente, semmai ve ne fosse ancora bisogno, di come la politica, nonostante si predica un avvenuto e conclamato cambiamento, rimane ancora molto distante dal risolvere i problemi dei lavoratori e dalle quotidiane difficoltà delle loro famiglie.

Un provvedimento, la Naspi ,che è bene ancora una volta ricordare soprattutto per i ministri preposti, tramite il quale, i lavoratori del turismo, dato la stagionalità di molte attività (in genere sei mesi all’anno), sono stati allineati a qualsiasi categoria di lavoratori precari. Durante il periodo invernale di inattività, che prima veniva coperto interamente dal sussidio di disoccupazione Aspi e permetteva di poter vivere dignitosamente i mesi che li separano dalla ripresa lavorativa, con il nuovo dispositivo, il periodo contributivo è stato dimezzato. Una vera batosta per centinaia di migliaia di famiglie che vivendo in località turistiche sono legate al lavoro stagionale, mentre per i restanti mesi, non essendoci alcuna possibilità lavorativa e venendo dimezzato il sussidio di disoccupazione si trovano ad affrontare il periodo invernale in situazioni che talvolta rasentano la soglia di povertà.  L’allora Ministro del Lavoro, Giuliano Poletti giustificando l’introduzione della Naspi per gli stagionali, dichiarò che vi era stata una svista da parte del Governo nell’inserire le nuove norme nel Jobs Act . “Dimenticandosi” appunto di tale categoria di lavoro, già di per sè precario e per via dei contratti stagionali, senza alcuna tutela.

Dopo il fallimento di proposte relative alla destagionalizzazione e la totale inerzia in tal senso delle amministrazioni locali, il ripristino del vecchio sussidio Aspi, per tale categoria di  lavoratori, che tuttora sopportano tanti altri sacrifici (orari massacranti e ricatti vari),  rimane la soluzione ottimale!  Si spera  tuttavia , affinché si recuperi la ormai perduta fiducia, che il Governo si adoperi in tal senso, in modo da assicurare una certa tranquillità a tale categoria di lavoratori per il prossimo inverno. Mentre sarebbe auspicabile un ravvedimento dello stesso Ministro Centinaio, che sarebbe opportuno invitare per un week end in una località turistica, come la Costiera sorrentina ed amalfitana, in modo da osservare e quindi  constatare  in cosa consiste innazitutto praticare del buon turismo e di conseguenza prendere atto e convincersi dell’ operato e dell’alta professionalità dei lavoratori di tale importante comparto, che  ormai da qualche secolo, da queste parti come in tante rinomate località turistiche italiane, mantengono alto il nome dell’Italia nel mondo. –  28 marzo 2019 – salvatorecaccaviello

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