Cava de Tirreni, voto di scambio richiesta di rinvio a giudizio per Polichetti

Angela Trocini
Riformulata, davanti al giudice dell’udienza preliminare Ubaldo Perrotta del Tribunale di Salerno, la richiesta di rinvio a giudizio a carico dell’ex vicensindaco ed ex assessore metelliano Enrico Polichetti nei cui confronti il pm Vincenzo Senatore (all’udienza di ieri era presente anche il procuratore facente funzione Luca Masini) ha contestato l’ipotesi di voto di scambio, ma anche di concorso esterno per aver favorito il gruppo criminale Zullo ed abuso d’ufficio. Insiene a Polichetti, nel filone investigativo che riguarda la gestione della manifestazione Expo Pizza tenutasi nel centro metelliano a settembre 2016, sono imputati anche il funzionario comunale Angelo Trapanese (del servizio tributi) accusato di abuso d’ufficio e concorso esterno sempre per aver favorito gli Zullo; lo stesso Dante Zullo ed Antonio Santoriello, accusati di voto di scambio: anche per loro il pm ha chiesto il rinvio a giudizio.
I PROCEDIMENTI
Il Comune di Cava de’Tirreni, attraverso l’avvocato Cecchino Cacciatore, si è costituito parte civile ed hanno discusso anche i difensori degli imputati (gli avvocati Marco Salerno, Teresa Sorrentino ed Agostino De Caro) tanto che il prossimo 25 marzo il gup emetterà il dispositivo. In apertura di udienza preliminare il pm Senatore aveva chiesto la riunione del procedimento con quello per 416 bis e che vede imputati Dante Zullo e Domenico Caputano con i loro gregari (l’inchiesta «madre» culminata nel blitz di settembre scorso) ma il gup ha respinto tale richiesta ritenendo opportuno decidere separatamente. Ieri infatti, sempre davanti al gup Ubaldo Perrotta, è anche iniziata l’udienza preliminare a carico dei tre gruppi criminali che gestivano il malaffare a Cava de’Tirreni e con forti interessi comuni come l’usura, le estorsioni e la vendita di sostanze stupefacenti: quello che faceva direttamente capo a Dante Zullo (con accuse che vanno dall’associazione a delinquere di stampo camorristico all’usura pluriaggravata ed estorsione aggravata dal metodo mafioso) e gli altri due con a capo Domenico Caputano (il primo abitualmente dedito all’usura aggravata ed estorsione talora aggravata dal metodo mafioso e il secondo che si occupava del traffico e lo spaccio di droga): anche per questi imputati, circa una quarantina, il pm ha chiesto il rinvio a giudizio e dopo le arringhe difensive, l’udienza è stata aggiornata sempre al possimo 25 marzo quando sarà emesso il dispositivo. Invece sono state stralciate all’udienza del 6 maggio le posizioni di chi ha fatto richiesta di abbreviato (non più di cinque imputati con posizioni marginali relative a qualche singolo episodio di spaccio di droga) e sette, otto richieste di messa alla prova

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