Borghi apprezza Cetara “Qui gente autentica”

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«Ho molto amato l’autenticità degli abitanti di Cetara». È Alessandro Borghi a parlare, in una delle poche pause su set della serie «Devils», co-prodotta da Sky Italia e Lux Vide, con un cast internazionale, e tratta dal romanzo «I diavoli» del finanziere e scrittore Guido Maria Brera. Dopo Roma e Londra, set perfetto per la storia ambientata nel mondo del trading e dell’alta finanza, è toccato a Cetara, il piccolo borgo della Costiera amalfitana, ospitare la troupe (alcune riprese sono state effettuate anche a Cava de’ Tirreni), tra cui uno degli attori italiani più richiesti nell’attuale panorama cinematografico. È così che Borghi ha respirato e vissuto per una settimana l’aria salata del porto cetarese, l’accoglienza della comunità autoctona, l’urlo dei gabbiani sulle barche. «Mi è piaciuto il senso della tradizione di questa gente, il loro modo di coinvolgerti, senza però essere mai invadente», ha detto l’attore romano, reduce dagli ultimi successi, «Sulla mia pelle» ispirato alla tragica storia di Stefano Cucchi e «Il primo re» dove va in scena la leggendaria storia di Roma. Proprio in merito alla sua interpretazione del film su Cucchi gli è valso la candidatura come miglior attore protagonista ai David di Donatello gli è stata strappata una promessa dall’amministrazione locale, un invito alla proiezione della pellicola in una serie di incontri con i giovani delle scuole del posto. «Molto volentieri ha risposto Borghi Quando non mi trovo sul set, vengo con grande piacere a parlare con i giovani. Spero di tornare presto, anche per una vacanza».
LE LOCATION
Diverse le location utilizzate per girare. L’area portuale, la Marina, la Torre vicereale, piazzetta Viesky, il cimitero. Nella serie, insieme a lui, una delle icone dei movie series made in Usa, Patrick Dempsey (Grey’s Anatomy). Una squadra stellare, a servizio del financial thriller ambientato nella sede londinese di una potente banca americana, la New York-London Investment Bank. Qui il giovane trader, Massimo Ruggiero (interpretato da Borghi) tenta la scalata della piramide, sopra le vette tempestose dell’economia mondiale. Suo mentore è Dominic Morgan (Dempsey). Il personaggio di Borghi si ritroverà al centro di un complotto intercontinentale e dovrà fare delle scelte che ne mineranno tutte le certezze. Proprio a Cetara, la tensione narrativa prenderà una svolta inquietante. Si dice spesso che il diavolo è invisibile. I diavoli del titolo sono appunto gli appartenenti ad un sistema economico-speculativo che vive nelle zone d’ombra della società, pilotandone il destino. Borghi ancora una volta in stato di grazia. Aveva fatto notare le sue doti nel capolavoro del compianto Claudio Caligari «Non essere cattivo». Da lì una serie di trionfi sul grande e sul piccolo schermo, con Suburra, The Place, Napoli Velata, Romanzo criminale-La serie. E adesso, firma un’altra pagina di cinema nel paesino amalfitano. Perché Cetara non è nuova al set. Più volte è stata meta di registi, attori e produttori. Lunga la lista: L’uomo, la bestia e la virtù, del 1953, per la regia di Steno, con Totò e Orson Welles; Le castagne sono buone, di Pietro Germi e con Gianni Morandi; Menzogna, di Ubaldo Mari Del Colle (1952); Crystalbrain, l’uomo dal cervello di cristallo del 1970; Sgarro alla camorra di Ettore Maria Fizzarotti (1973), protagonista Mario Merola. Fino ai più recenti, Il mare, non c’è paragone, di Eduardo Tartaglia (2002), la serie Capri, e la produzione hollywoodiana Gore, cancellata dopo lo scandalo che coinvolse Kevin Spacey. Ora Cetara spera nel ritorno, Davide Speranza, Il Mattino

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